Ancora pochi giorni e il nostro tempo davanti alla tv sarà digitale. Niente più interferenze o puntolini sullo schermo. Nelle case dei toscani entrerà un segnale insieme audio/video ma che potrà permettere anche altri livelli di comunicazione. Gli esperti dicono che sarà possibile una vera interattività, per cui attraverso un canale di ritorno (linea telefonica collegata al televisore) l'utente potrà interagire con la trasmissione preferita o effettuare transazioni economiche. La nuova tecnologia, assicurano, contribuirà anche alla diminuzione dell’inquinamento elettromagnetico e porterà a maggiore efficienza nei consumi energetici.

La campagna di Nando Intanto è partita su tutte le emittenti regionali la campagna promozionale presentata da “Nando il telecomando” (fantasia al potere) che ci ricorda le date in cui il Ministero per le comunicazioni procederà allo spegnimento (“switch off”) del segnale analogico. Si parte dal nord della Toscana il 7 novembre prossimo e si finirà il 2 dicembre. Ma nessuno sa dire con esattezza cosa succederà in quelle settimane. Speriamo almeno che la Toscana, una delle ultime regioni a passare al digitale, possa fare buona esperienza di quanto già capitato in giro per l’Italia quando per milioni di abbonati Rai (tutti) ma anche Mediaset Premium (i 5 milioni di Sky già sono passati al digitale) lo spegnimento non è stato solo del segnale ma dell’intera televisione. Buio pesto per giorni e giorni, il segnale digitale, infatti, o si vede o non si vede. Perlomeno le interferenze e i puntolini permettevano di “immaginare” un goal o di sentire qualcosa come alla radio. Dopo avremo un segnale ottimo o avremo una tv spenta.

Il ruolo dei ComuniIn queste settimane si sono succedute riunioni tecniche, più o meno operative, per spiegare come funziona questa svolta epocale. I sindaci dei comuni sono stati convocati e così i tecnici e gli antennisti, chiamati a svolgere in pochi giorni un lavoro straordinario in migliaia di case. Sarà come se in quelle poche settimane si rompesse il tubo della doccia a tutti. Immaginate quanti idraulici dovrebbero servire. E se non arrivano in tempo la gente piomberà negli uffici dei loro primi cittadini. C’è di che stare all’erta.

Le emittenti televisive Ma le preoccupazioni sono anche per capire cosa potremo vedere una volta arrivato il segnale digitale. Troveremo i nostri canali abituali o si saranno persi chissà come e chissà dove? Sempre il Ministero ha disposto un bando per definire la graduatoria per l'assegnazione delle frequenze. Qualche emittente televisiva toscana rischia di non rientrarci. E i lavoratori di quelle televisioni di rimanere a casa, causa avvento del digitale. Il sindacato dei giornalisti ha già fatto sentire la sua preoccupazione, avvalorata dal fatto che nella graduatoria pubblicata spicca “la presenza in alcune delle posizioni più alte di emittenti in cui il punteggio relativo ai dipendenti è scarso o addirittura pari a zero (è il caso del consorzio che si è piazzato al terzo posto, con tre emittenti tutte con il punteggio dipendenti a zero), mentre a finire nella parte più bassa sono state realtà di rilievo per posti di lavoro, professionalità possedute e consistenza delle redazioni giornalistiche”.

Insomma, questo passaggio cruciale per la nostra regione merita di essere seguito attentamente. Noi ci promettiamo di farlo e di pubblicare da qui in avanti una cronaca attenta e puntuale di quello che succederà prima e dopo lo spegnimento. Con il vostro contributo saremo ancora più precisi. Raccontateci la vostra esperienza con il digitale.

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