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CIVITELLA PAGANICO – Si rinnova anche quest’anno la tradizionale gara nota come Palio della Granocchia, in programma domenica 7 settembre a Civitella Paganico (Grosseto).

Un evento che continua però a suscitare forti critiche da parte delle associazioni animaliste, in particolare Lav, che denuncia le condizioni di sofferenza in cui verserebbero le rane protagoniste della manifestazione.

Secondo quanto riportato da av, durante il Palio le rane sarebbero terrorizzate, rinchiuse in carriole e poi riprese dal terreno man mano che tentano di scappare, rischiando anche di subire stress e veri maltrattamenti.

Giacomo Bottinelli, rappresentante dell’associazione, sottolinea che gli animali sono esposti a rumori intensi, vibrazioni dovute alla velocità delle carriole e a manipolazioni forzate da parte dei partecipanti ogni volta che saltano via per la paura.

La polemica si è riaccesa a seguito della nuova edizione del Palio, nonostante le continue diffide inviate da LAV al sindaco di Civitella Paganico e al presidente della Pro Loco di Paganico affinché dismettessero la manifestazione. Le indagini legali compiute dopo la diffida dello scorso anno si erano concluse con un’archiviazione, ritenuta non condivisibile dall’associazione, che lamenta come nel provvedimento si sia fatto solo riferimento a “disagio e stress” per le rane, senza prendere in considerazione la sofferenza accertata dai veterinari pubblici incaricati.

Il parere tecnico sfavorevole espresso dall’Azienda USL Toscana Sud Est di Grosseto, confermato anche in occasione di precedenti edizioni, aveva evidenziato come il Palio costituisca un evento inadeguato per gli animali coinvolti. Secondo gli esperti, sarebbe auspicabile che la manifestazione trovi una dimensione simbolica, senza impiegare direttamente le rane, i cui comportamenti etologici la rendono inadatta a questo tipo di gare.

Bottinelli ha inoltre ricordato come, già nel 2023, il pubblico ministero Ferraro aveva contestato la manifestazione, suggerendo che il procedimento penale nei confronti degli organizzatori – il sindaco e il presidente della Pro Loco – non fosse stato sufficientemente approfondito. La LAV ribadisce che, pur essendo il Palio inserito nell’elenco delle manifestazioni storiche della Regione Toscana, tale riconoscimento non esonera gli organizzatori dalla responsabilità di garantire il benessere degli animali, né offre un’autorizzazione implicita all’evento.

“La tradizione non può giustificare la sofferenza inflitta alle rane impiegate nel Palio”, conclude Bottinelli, annunciando che l’associazione continuerà a opporsi alla manifestazione e si riserva di intraprendere tutte le azioni legali necessarie per tutelare gli animali coinvolti.