Fuochi d’artificio finali per il Festival I Grandi Appuntamenti della Musica di Arezzo (leggi). Venerdì 14 e sabato 15 dicembre Orientis Partibus, apprezzato ensemble di specialisti di musica medievale e rinascimentale si esibiranno in “L’umana virtù e la ricerca del vero. La musica al tempo di Spinello Aretino” (Chiesa della SS. Annunziata di Arezzo, venerdì 14 dicembre ore 21) e “Musica e Poesia al tempo di Spinello Aretino” per la finestra tradizionale del Festival nelle scuole (Liceo Scientifico Francesco Redi, sabato 15 dicembre ore 11).

I concertiI brani proposti dall’ensemble Orientis Partibus vogliono offrire all’ascoltatore una panoramica delle forme e degli stili del Trecento: Madrigali, Ballate, Danze e Virelai capaci di evocare le atmosfere delle corti e delle cappelle medioevali. Cantano l’amore platonico, la contemplazione dell’ambiente incontaminato che faceva da sfondo all’uomo e ai sentimenti umani, oppure raccontano momenti di vita reale come le sensazioni provate durante una passeggiata sulla spiaggia, il rumoroso risveglio di una città, i suoni del mercato o la frenesia di una battuta di caccia.

Il gruppo L’ensemble di musica medioevale e rinascimentale Orientis Partibusnasce ad Assisi agli inizi degli anni ‘90, dal fortunato incontro fra alcuni musicisti umbri giàesecutori apprezzati nel panorama musicale classico italiano. Mosso dal comune interesse per la cultura e la musica antica, il gruppo si impegna fin dall’inizio a ricreare l’atmosfera popolare e cortese del mondo medioevale.  Il nome dell’ensemble, che letteralmente significa “dalle parti d’oriente”, e? ispirata ad un omonimo conductus natalizio ed allo stesso tempo richiama i versi del Paradiso dantesco che paragonano Assisi ad un nuovo oriente da cui e? sorto Francesco, astro raggiante di santità L’ensemble Orientis Partibus legge oggi il medioevo con spirito di appartenenza a luoghi e visioni sempre vive in Umbria, terra dei santi. La fedeltà interpretativa, giocata sapientemente sulle antiche architetture musicali, e? espressa al meglio da una meticolosa ricerca timbrica, ottenuta anche con attente ricostruzioni degli strumenti musicali dell’epoca, sempre silla base di precisi riferimenti iconografici.
 

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