«Prima di morire uno a uno, fermiamoci tutti insieme due settimane, il minimo che serve affinché il picco del Coronavirus inverta l’andamento». Così Franco Marinoni, direttore di Confcommercio Firenze, spiega una proposta che l’associazione, supportata da Confcommercio Arezzo, ha lanciato al livello nazionale di Confcommercio affinché si attivi col Governo.

«I nostri incassi si sono fermati» «Chiediamo alla nostra confederazione – afferma Marinoni – di farsi promotrice della proposta ottenute alcune garanzie come l’immediata sospensione di ogni forma di tributo locale e nazionale, e l’emanazione di provvedimenti per la moratoria degli affitti, oltre che dei rapporti coi fornitori. I nostri incassi si sono fermati: se non si fermano anche le uscite, le nostre attività non reggeranno». Secondo il direttore dell’associazione «se tutti ci invitano a stare a casa come unico accorgimento per evitare la diffusione dei virus, i negozi che li apriamo a fare? Tutti a casa, meno i nostri dipendenti? Chi ci pensa alla salute degli operatori del commercio? Se devono prendere i mezzi pubblici per entrare a contatto con non si sa chi, bisogna pensare anche a loro».

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