Una crema viso antirughe con elevate proprietà antiossidanti e oli agrumati di oliva salutari e sostenibili: sono i prodotti realizzati dai limoni e dagli aranci della storica Certosa di Calci (Pisa), grazie al lavoro svolto dall’Ateneo di Pisa nell’ambito del progetto europeo Interregionale marittimo italo francese ‘Mare di Agrumi’ da poco conclusi.

Oli e succhi di particolare valore salutistico A produrli a livello di prototipo è stata una équipe di ricercatori dell’Università pisana composta da Angela Zinnai, Francesca Venturi e Laura Pistelli del dipartimento di scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, e Luisa Pistelli e Guido Flamini del dipartimento di farmacia, insieme ai giovani collaboratori di entrambi i dipartimenti. «Grazie al criotrattamento delle bucce o della polpa degli agrumi, seguendo un processo basato sull’impiego del freddo – spiega Zinnai – siamo riusciti a preservare e massimizzare le proprietà dei composti ad elevato valore nutraceutico di queste materie prime per creare oli e succhi di particolare valore salutistico», poi utilizzati per realizzare, in via sperimentale, prodotti alimentari e cosmetici. In particolare, per arricchire la crema di proprietà antiossidanti e prolungarne la conservazione utilizzato l’estratto dei semi dell’arancio amaro.

Per gli oli, le analisi hanno evidenziato la presenza di buone quantità di carotenoidi, tirosolo e naringenina, che hanno proprietà antinfiammatorie e antistaminiche e che potrebbero sostituire «il burro e gli oli vegetali raffinati nelle produzioni dolciarie e gastronomiche» o essere consumati in regimi alimentari «particolari legati a scelte etiche o a problemi di salute». Nell’ambito del progetto, l’utilizzo degli agrumi della Certosa è andato di pari passo con la valorizzazione di altri agrumeti storici del territorio come quelli nelle Ville della Lucchesia o di Massa Carrara, di cui sono ancora allo studio le particolari proprietà. «Uno degli obiettivi del progetto era di arrivare a produrre un marchio legato agli agrumi del territorio – conclude Pistelli – arrivati ora alla fine della prima fase, per accedere ai nuovi finanziamenti, stiamo cercando giovani aziende del territorio che lavorino nella coltivazione o trasformazione degli agrumi che vogliano partecipare con noi».

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