Piena fiducia nell’euro per emergere dalla crisi economica in atto. E’ la ricetta di Mario Sarcinelli presidente di Dexia Crediop, la banca per la finanza pubblica e di progetto, già vicedirettore della Banca d’Italia e responsabile della Vigilanza sugli Istituti di Credito, direttore generale del Tesoro e poi Ministro del Commercio estero nel Governo Fanfani fino alla presidenza della Banca Nazionale del Lavoro negli anni ’90. Legata al nome di Sarcinelli anche la nota vicenda del  Banco Ambrosiano quando tentò di bloccare come responsabile della vigilanza di Bankitalia le infiltrazioni della Loggia P2 nell’Istituto di credito.
«L’Europa e l’Euro sono irrinunciabili ma solo la ripresa della crescita e dell’occupazione permetterà di restituire fiducia a Italiani ed Europei e di rinnovare in essi la fede nell’Europa». Ha sottolineato Sarcinelli intervenuto venerdì scorso al dibattito “L’Euro ad un bivio?” organizzato dal Comune di Asciano, con il contributo di Bancasciano Credito Cooperativo, cui ha partecipato anche Paolo Mazzotto, presidente della Fondazione Banca Nazionale del Lavoro.
 
Unione Monetaria e Unione Europea «Se in Europa si perseguono politiche di austerità con riduzione del disavanzo e del debito pubblico, come oggi è imposto da un vincolo costituzionale, – ha aggiunto Sarcinelli –  è difficile se non impossibile uscire dalla crisi; inoltre, una qualche centralizzazione dell’imposizione tributaria assicurerebbe trasferimenti automatici all’interno dell’UE e permetterebbe all’Unione Monetaria di funzionare meglio compensando l’imperfetta corrispondenza della politica monetaria alle esigenze di ciascun Paese membro». Nel corso del suo intervento Sarcinelli si è chiesto, inoltre, se per guardare nuovamente all’Euro come a un’ancora di stabilità, invece che come a un vincolo che non permette di svalutare, siano sufficienti un’unione finanziaria (per mantenere uno stabile e integrato mercato finanziario), un’unione fiscale (in grado di prevenire e correggere bilanci insostenibili), un’unione economica (che possa garantire gli standard più elevati in tema di competitività), ovvero un’unione politica che renda i cittadini europei più uniti e che legittimi le altre unioni».
 
Necessario favorire gli investimenti A proporre possibili soluzioni per il rilancio della moneta unica il sindaco di Asciano Roberto Pianigiani secondo cui «le politiche di austerità oggi praticate, ampliando gli effetti della recessione economica, non sono in grado di mettere in sicurezza la stabilità della moneta, è necessario attuare una serie di interventi capaci di far crescere gli investimenti e le infrastrutture spostando il sistema di tassazione dal reddito al patrimonio, solo così possiamo dare stabilità all’Europa, garantire la ripresa economica e migliorare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni europee e Italiane». Moneta unica ma non solo perché i Comuni si trovano di fronte alle criticità derivanti dal rispetto del Patto di Stabilità: «Dobbiamo riformare il patto di stabilità che oggi blocca qualsiasi tipo di investimento pubblico liberando risorse per gli enti virtuosi» ha concluso.

Articolo precedenteScatti livornesi della premiazione del Giglio
Articolo successivoIl Mese di Agriqualità arriva a Firenze e Prato. Domani, giovedì 11 ottobre