patti_smithNel 1975, anno in cui la parola punk iniziava ad avere significato anche in musica, usciva “Horses”, il primo album di Patti Smith, per l’etichetta discografica Arista Records, prodotto da John Cale. Nel 2015, la cantautrice americana e la sua band celebrano i quarant’anni di questo disco che è ormai considerato una vera e propria pietra miliare della storia del rock, con un tour mondiale che tocca anche l’Italia. Giovedì 18 giugno sarà la volta di Firenze, dove la cantante si esibirà all’Anfiteatro delle Cascine.

Sacerdotessa del rock Sul palco insieme a lei, Lenny Kaye alla chitarra e Jay Dee Daugherty alla batteria (storici compagni dal 1975, musicisti che parteciparono alle recording session di Horses), il figlio Jackson Smith alla chitarra accompagnamento e Tony Shanahan al basso , quest’ultimo collaboratore di Smith dal suo ritorno sulla scena, nella metà degli anni Novanta. Chicagoana sacerdotessa del rock, poetessa, sciamana: molte sono le etichette con le quali nel corso degli anni hanno provato a definirla. Ma Patti Smith è “solo” una straordinaria autrice e interprete, una delle figure femminili più carismatiche e dirompenti della storia della musica dalla fine degli anni Sessanta ad oggi, un’artista che continua a rinnovarsi anche attraverso la scrittura e a catturare anche le generazione più giovani con l’intensità visionaria della forza che emana.

 

Articolo precedenteLa storia del punk. I Television a Fiesole il 17 giugno
Articolo successivoLa sconfitta. Pietrasanta vira a destra, il Pd perde anche Viareggio