Lo aveva annunciato il Governatore Enrico Rossi un mese fa. Oggi quella riforma che quando era assessore alla sanità «aveva in mente» potrebbe vedere presto la luce. Già per il mese di gennaio, infatti, la discussione sulla sanità toscana potrebbe approdare  in Consiglio regionale. «Dopo aver razionalizzato la rete ospedaliera e aver attuato una programmazione di area vasta, chiederò di procedere a una drastica riduzione delle aziende sanitarie», aveva annunciato Rossi.

sanitàI contenuti della riforma E i numeri sul tavolo sembrano andare nella direzione auspicata dal presidente.  Dalle 12 attuali, più 4 aziende ospedaliere, la volontà sarebbe quella di passare a 3 aziende sanitarie ospedaliere, concentrate nelle aree vaste e collegate alle università toscane. Le nuove aziende sanitarie, così come ripensate, entrerebbero in funzione da gennaio 2016. Ci sarà l’Azienda unità sanitaria locale Toscana Centro che raccoglierà Firenze, Prato, Pistoia e Empoli, Toscana Nord Ovest con Lucca, Massa e Carrara, Versilia, Pisa, Livorno e Toscana Sud Est con Siena, Arezzo e Grosseto. A sparire dovrebbero essere i direttori generali, quelli amministrativi, sanitari e i direttori dei servizi sociali. Al loro posto un commissario unico per ciascuna area vasta. Sarà nominato dal presidente della giunta regionale e avrà come aiuto un vice per ognuna delle 12 aziende sanitarie. «Il vero risparmio» lo aveva definito Rossi – «con l’istituzione dei dipartimenti nelle varie discipline sanitarie. Qui si produrranno i guadagni veri. Non è un processo di accentramento, le specialità potranno essere collocate nei diversi punti dell’azienda, valorizzando le vocazioni specifiche. Il dipartimento sarà il vero luogo di destinazione delle risorse, dove eliminare doppioni e risparmiare sui dirigenti».

Il coordinamento E proprio alla Regione Toscana potrebbe essere affidato il coordinamento con un comitato strategico regionale a guida politica ed un comitato di guida a conduzione più tecnica. Le tre aziende ospedaliero universitarie Siena, Pisa, Firenze Careggi, non subiranno sforbiciate così come il Meyer. E davanti alla legge di stabilità che chiede un taglio delle spese per circa il 2% Rossi rilancia. «Io accetto la sfida sui costi e sulla qualità. Abbiamo il miglior servizio sanitario d’Europa, che costa meno rispetto alla Germania, al Regno Unito, alla Francia. E’ un servizio pubblico, già ora ha accessi differenziati per reddito. Io voglio salvare questo servizio, lottando contro gli sprechi e tutelando le fasce più deboli, le prime vittime dei tagli lineari».

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