MONTERCHI – Alfredo Romanelli fa ancora fatica a capire. La decisione del Consiglio di Stato sulla collocazione della Madonna del parto, celebre dipinto di Piero della Francesca, ha spezzato l’armonia sopra il cielo di Monterchi (Arezzo).

L’amministrazione comunale ha perso il ricorso e così l’opera dovrà tornare nella cappellina del cimitero di Santa Maria Momentana. In realtà, manca il passaggio della delibera del ministero dei Beni culturali, ma come ammette lo stesso sindaco, “a questo punto non abbiamo molte possibilità”. La destinazione corrisponde al luogo dove il maestro di Sansepolcro la dipinse a metà del XV secolo, ma che in realtà è assai diverso da allora. Da 30 anni è ospitata in paese, in una scuola trasformata in museo.

“Adesso si trova a 500 metri da dove deve essere ricollocata – afferma il sindaco -. Poi vorrei ricordare che sia l’opera che la cappella sono di proprietà comunale”. Un elemento non secondario, perché proprio su ciò si era basato il lungo contenzioso avviato dal Comune con la curia di Arezzo. Entrambe le parti rivendicavano la proprietà. La diatriba si era risolta con un accordo tra le due istituzioni per spostare il dipinto in un’altra sede. Variazione mai approvata dal Mibact. “La cappella di fatto non è un luogo idoneo ad accoglierla, perché in pratica c’è quasi solo un cimitero – continua il sindaco -. Non credo che così si valorizzi”. Di diverso avviso il critico Vittorio Sgarbi, che ha parlato della sentenza come di “un’opportunità”.

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