“La vertenza Jsw a Piombino (Livorno) dopo l’ultimo incontro al ministero dello scorso dicembre, in cui fu concessa una proroga della due diligence di ulteriori due mesi per la trattativa con Invitalia, è entrata in una nuova fase di silenzio e stallo”.​

A rompere gli indugi sono le segreterie provinciali di Fim-Fiom-Uilm-Uglm-Usb ricordando la vertenza in atto dell’acciaieria Jsw Steel Italy (ex Lucchini). Per i sindacati “occorre provare a unire tutti i soggetti coinvolti, i rappresentanti politici e i cittadini, intorno a un unico e condiviso progetto per Piombino prima che si arrivi ad un disastro sociale senza precedenti”.

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Secondo le sigle sindacali è, quindi, necessario “individuare una governance della vertenza che riunisca e coordini tutti i soggetti intorno al tavolo della cabina di regia” per costruire un “progetto per Piombino con un relativo accordo di programma che detti tempistiche certe”. Fim-Fiom-Uilm-Uglm-Usb vogliono conoscere il ruolo del polo siderurgico piombinese nel “tanto proclamato Piano della siderurgia nazionale, che il Governo ed i vari ministri hanno più volte annunciato” e intendono spingere “l’imprenditore a presentare un piano industriale non più rinviabile, con tempistiche certe, affinché possano essere valutate le aree necessarie alla siderurgia con le sue relative concessioni portuali e restituire le aree non più utilizzate al territorio”.

Infine, i sindacati chiedono che nel Pnrr sia definito un progetto per la bonifica delle aree inutilizzate e anche un percorso di formazione per la riqualificazione del personale da anni in cassa integrazione.

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