FIRENZE – Un fiume in piena, colorato e rumoroso. Cinquantamila persone che hanno attraversato Firenze per l’edizione annuale del Toscana Pride.

Il capoluogo non lo ospitava dal 2016. Un po’ di tensione all’inizio, senza che però sfociasse in incidenti, e via liberi per le strade a rivendicare i diritti della comunità Lgbtqia+. La dedica della sfilata è ai “Corpi Intransigenti”. “Ci sta perseguitando, siamo l’ossessione del governo Meloni e quello che vogliamo fare è dare una risposta chiara e netta – ha affermato la presidente nazionale dell’Arcigay, Natascia Maesi -. Non siamo disposti a compromessi sulla nostra pelle, non possiamo rinunciare al riconoscimento alla nascita dei nostri figli. Scendiamo in piazza con rabbia ma pure con la gioia che caratterizza le nostre feste”.

Il corteo si è mosso lungo via Romana, via Maggio, lungarno Guicciardini, ponte alla Carraia, lungarno Vespucci, via di Melegnano, Borgo Ognissanti, via Il Prato, viale Fratelli Rosselli, con finale al parco Vittorio Veneto, dove si sono esibiti diversi artisti. Presente anche il presidente regionale Eugenio Giani: “La Toscana è libertà, è diritti, nessuno per il proprio orientamento sessuale deve essere discriminato o considerato di una serie inferiore”.

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