FIRENZE – Sono circa 3000 le unità locali di aziende multinazionali in Toscana (il 6,2% del dato nazionale), con oltre 80mila lavoratori, che rappresentano lo 0,9% delle unità locali toscane ma contribuiscono al 19,5% del valore aggiunto (11,2 miliardi) e al 18,1% del fatturato (37,2 miliardi). I dati sono stati illustrati a Firenze in occasione dell’Annual Meeting di Invest in Tuscany, lo sportello della Regione che segue le aziende intenzionate a investire sul territorio.

Per il Rapporto della Community Toscana 2024 realizzato da The European House-Ambrosetti e presentato oggi, il 74% degli indicatori economici analizzati in Toscana a confronto con le altre regioni, presentano una variazione positiva nell’ultimo anno (26 su 35), ma l’analisi mette in luce anche “alcuni ambiti di debolezza strutturale su cui intervenire per assicurare uno sviluppo futuro sostenibile nel medio-lungo termine”, afferma Pio Parma, senior consultant The European House – Ambrosetti e responsabile della Community Toscana.

Secondo Parma, tra i fattori da curare c’è “innanzitutto l’importanza di adeguare l’offerta formativa alle nuove esigenze del mercato del lavoro”, mentre “oggi il 41,9% delle assunzioni è di difficile reperimento”; con la transizione green bisogna favorire “investimenti sulle fonti rinnovabili e su nuove tecnologie come l’idrogeno”, e infine “le aziende richiedono una migliore connettività a livello regionale per i flussi delle merci, aspetto strategico insieme alla promozione di una crescente digitalizzazione dei processi e dei modelli di business”.

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