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40 capi in tutta Italia, una razza di bovino al limite dell’estinzione che trova nuova vita e dà nuovo sviluppo al comprato agricolo. Le mucche pontremolesi irrompono nell’agricoltura delle terre di Siena. È questa la novità che caratterizza un’innovativa tipologia di allevamento all’azienda agricola Podere Le Capannacce di Rapolano Terme, la stessa che fu duramente colpita – nell’ottobre scorso – dall’eccezionale ondata di maltempo che mise in ginocchio la struttura. Oggi Capannacce rialza la testa puntando su sviluppo e innovazione e investendo su questa particolare razza che, specie agli inizi del XX secolo, rappresentava uno dei principali motori di sviluppo per l’agricoltura toscana.

Le caratteristiche – “Le pontremolesi sono animali malleabili e presentano molteplici attitudini – spiega la titolare di Capannacce, Teodora Giorgi -. I vitelli danno carne, i buoi venivano utilizzati a Carrara per trainare i marmi e le vacche producono un latte molto particolare che, pur avendo un alto contenuto di grassi e di elementi nutrizionali, si mantiene molto digeribile e adatto alla produzione di formaggi e yogurt naturale. Infine, ma non meno importante, sono animali che crescono nei pascoli collinosi come i territori del senese. La pontremolese è una razza toscana autoctona e quindi si presta al massimo all’adattabilità nel nostro territorio e non prescinde da un’ottima resa, in considerazione delle tecniche di allevamento di oggi. Si tratta – conclude Giorgi – di un’ottima formula per sfruttare al massimo le aree frugali e marginali di un’azienda agricola toscana