Splendido esempio di commedia degli equivoci, “L’albergo del libero scambio” è un vaudeville scritto da Gerorges Feydeau nel 1894 che si pone come specchio della società parigina di fine 800. Venerdì 26 gennaio al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze – ore 21) lo spettacolo va in scena nella acclamata versione di Davide Carnevali per la Compagnia Il Mulino di Amleto, con la regia di Marco Lorenzi.

Lo spettacolo Un nuovo testo, capace di innescare la miccia dello scandalo che aveva accompagnato i primi allestimenti e di mettere lo spettatore di fronte a se stesso. Gli attori Roberta Calia, Yuri D’Agostino, Elio D’Alessandro, Federico Manfredi, Barbara Mazzi, Silvia Giulia Mendola, Raffaele Musella, Alba Maria Porto portano sul palco una borghesia ancora attuale, caratterizzata dall’immobilismo, già presente nella drammaturgia di Feydeau dove i personaggi compiono peripezie gigantesche sulla scena per poi tornare al punto di partenza. La rilettura del Mulino di Amleto aggiunge ai caratteri qualcosa di beckettiano, a partire proprio da questa impossibilità di mutare la propria condizione. La cifra registica di Lorenzi e il linguaggio di Carnevali si fondono alla perfezione con la vitalità del congegno teatrale orchestrato da Feydeau, divertendosi a smontarlo e reinventarlo, mettendo a nudo gli ingranaggi di un meccanismo drammaturgico fondato sul vorticoso alternarsi di entrate e uscite, apparizioni, sparizioni e quiproquo, che si susseguono in un viavai di sorprese continue. Musiche originali di Elio D’Alessandro.

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