L’agricoltura italiana e toscana è in sofferenza da ormai due anni, ma il Governo sembra far finta di niente. Non ci stanno Cia e Confagricoltura della Toscana – come sottolineato quest’oggi in una conferenza stampa a Firenze – anche perché il settore è stritolato da una crisi senza precedenti e fra soli due anni prenderà il via un nuovo capitolo della Politica agricola comune (PAC), che dal 2013 imporrà un cambio di rotta e nuove regole all’agricoltura. Il primo passo verso la riforma sarà il prossimo 17 novembre quando il Commissario UE Dacian Ciolos presenterà le linee guida; ma a pochi giorni dall’importante appuntamento il Governo italiano non ha ancora presentato una propria proposta. Molto attiva invece la Conferenza delle Regioni che ha messo a punto una proposta concreta e positiva per il mondo agricolo, recependo anche spunti ed indicazioni fornite da Cia e Confagricoltura toscane.


Gli aiuti – Attualmente degli aiuti diretti della PAC ne beneficiano annualmente 47mila imprese agricole toscane per un volume complessivo di 160milioni di euro, e proprio nei giorni scorsi Artea ha avviato il pagamento di 60milioni (come anticipazione della cifra complessiva) per 26mila aziende. E dal primo dicembre partiranno anche i pagamenti alle restanti aziende agricole. L’agricoltura toscana negli ultimi tre anni ha perso il 3% del valore aggiunto, ed il Governo ha tolto all’agricoltura, solo nell’ultimo anno, oltre 1 milione di euro di risorse. Inoltre nei prossimi due anni “grazie” ai tagli della Finanziaria giungeranno nei campi toscani 29milioni di euro in meno. Risorse in meno che per gran parte andranno a penalizzare ulteriormente le aree svantaggiate della Toscana, le zone montane e quelle che già oggi hanno più bisogno di investimenti e di servizi, per mantenere occupazione ed evitare l’abbandono delle campagne.


Le proposte del mondo agricolo – “Si propone di attuare una riforma della politica agricola comune  – afferma Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana – che faccia perno sugli attuali strumenti (pagamenti diretti, misure di mercato e assi dello sviluppo rurale), ma secondo una nuova articolazione punti ad una semplificazione degli strumenti e delle procedure; alla finalizzazione degli interventi a favore degli agricoltori professionali. E poi, per l’agricoltura toscana – prosegue – c’è bisogno di un’agricoltura che valorizzi il ruolo del settore agricolo per la crescita economica e l’occupazione; oltre alla qualificazione dell’attività agricola per fronteggiare adeguatamente le sfide globali”. “In ogni caso – sottolinea il presidente di Confagricoltura Toscana, Giuseppe Bicocchi – prima di stabilire le prospettive finanziarie per il 2014-2020, andrebbero definiti i principi, i criteri direttivi ed i fabbisogni della riforma della politica agricola per i prossimi anni”. Fra le ipotesi di intervento che le due organizzazioni di categoria suggeriscono ”vanno evidenziati – aggiunge Bicocchi – i pagamenti diretti, con un pagamento di base ad ettaro per compensare il carattere particolare dell’attività agricola; ed un pagamento aggiuntivo ad ettaro in base a parametri oggettivi fissati forfettariamente a livello di Stato membro”. Devono poi continuare ad essere previsti gli interventi di mercato, rafforzandoli notevolmente rispetto alla situazione attuale, al fine di garantire minor volatilità di prezzi e maggior equilibrio fra domanda ed offerta. Una strada percorribile attraverso l’introduzione nella Pac “post 2013” – sottolineano Cia e Confagricoltura – con una effettiva “rete di sicurezza”, che permetta di affrontare in maniera tempestiva ed efficace le crisi di mercato. Inoltre per lo sviluppo rurale, la spesa dovrà mantenere la programmazione territoriale, il principio del cofinanziamento delle risorse da parte degli Stati membri e dei beneficiari; concentrandosi solo  su misure a vantaggio delle imprese puntando sull’aumento della competitività, per sostenere gli investimenti aziendali con particolare priorità a quelli indirizzati alla introduzione di innovazione tecnologica ed organizzativa nelle imprese; al ricambio generazionale e al recupero di competitività sui mercati con iniziative di integrazione di filiera e di promozione all’export.


Il documento congiunto – Cia e Confagricoltura, infine, hanno presentato alle istituzioni nazionali e regionali un documento per il rilancio della politica agraria nazionale, in cui si ribadisce, tra l’altro, l’esigenza di un intervento per affrontare l’emergenza dei costi di produzione “quelli previdenziali e per il gasolio, per cui si attende una risposta da troppo tempo”, chiedendo inoltre “la convocazione della Conferenza Nazionale, con regole e politiche per i mercati, sostegni per rilanciare la competitività delle imprese, efficaci interventi di semplificazione e di taglio della burocrazia”.


Firenze

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