segretario generale Unioncamere

RIMINI – I numeri sono impietosi. Tra il 2021 e il 2021 l’Italia ha perso 137 mila società intestate a under 35.

Nell’arco di nove anni sono passate dal rappresentare una quota dell’11,1% del mercato imprenditoriale all’8,9%, con un decremento del 20%. Un quadro desolante, portato alla ribalta da Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, nel corso del meeting di Rimini. Non tutte le regioni hanno sofferto allo stesso modo: Marche, Abruzzo e Toscana hanno subito una perdita del 30%. Unica isola felice il Trentino Alto Adige, che ha avuto una crescita del 6,5%.

Cifre su cui pesano anche la scelta di tanti italiani di andare a vivere e lavorare all’estero: dei 170 mila espatriati nel 2019, 90 mila erano giovani, con la conseguenza che sempre meno ragazzi si affacciano sul mercato del lavoro anche a livello imprenditoriale. Il rovescio della medaglia è una consistente partecipazione giovanile al mondo delle start up innovative: su quasi 14 mila di queste realtà il 15,7% è stato creato da giovani, con una incidenza che è di quasi 7 punti percentuali superiore a quella che la componente giovanile ha sul totale delle imprese. Quanto ai settori scelti dagli imprenditori under 35 spiccano i servizi alle imprese, gli studi di design, il mondo della pubblicità, le attività di ricerca e sviluppo e l’Istruzione.

“L’Italia ha costruito la sua forza economica anche sul numero delle imprese, in particolare di piccole dimensioni. La riduzione della base imprenditoriale giovanile – ha affermato Tripoli – non tarderà a produrre i suoi effetti anche sui valori economici complessivi del Paese se non contrastata con efficaci politiche già dagli anni della formazione scolastica”.

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