FIRENZE – C’è un nuovo candidato per le elezioni comunali di Firenze. L’ex assessore Cecilia Del Re, che ha annunciato di “dar vita a una lista civica di centrosinistra nella quale far confluire le forze vive della città. Un laboratorio di idee e proposte per Firenze e per la sua area metropolitana aperto alla partecipazione di tutte e tutti”.

Contestualmente a Palazzo Vecchio nasce un nuovo gruppo in Consiglio comunale, dal nome ‘Firenze democratica’ e composto dai tre consiglieri comunali vicini a Del Re ovvero Leonardo Calistri, Stefano Di Puccio e Massimiliano Piccioli (e da 12 eletti di quartiere). I consiglieri lasciano dunque il Pd pur continuando a “garantire l’appoggio alla maggioranza sul programma di mandato mentre sulle questioni nuove che dovessero emergere valuteremo di volta in volta il nostro voto, sempre pronti al dialogo e al confronto”.

Insieme ad altri iscritti del Pd, spiega Del Re, “riteniamo inevitabile non rinnovare la tessera” dei Dem: “Crediamo ancora nei valori fondativi del partito e proprio per questo non è possibile riconoscersi nella gestione di questo Pd cittadino” che “scelto la chiusura invece della partecipazione, la prepotenza invece dell’ascolto e del dialogo, la paura al posto del coraggio. Abbiamo atteso che si aprisse un dialogo politico, sui temi e sulle idee, a cui pure abbiamo cercato di contribuire, ma lo abbiamo fatto invano: il Pd ha voluto fare a meno di noi in tutto questo percorso e a noi non resta che prenderne atto. Lo stesso atteggiamento di chiusura dimostrato al proprio interno, questo Pd l’ha replicato anche verso i fiorentini e gli elettori del centro sinistra, ritenuti non più in grado di scegliersi il loro candidato sindaco. La nostra è una scelta sofferta, ma che si è resa inevitabile al termine di un percorso tutt’altro che trasparente e democratico, da noi puntualmente contestato, senza che alcuna correzione di rotta fosse considerata”.

Secondo Del Re, visti gli ultimi fatti, “restare in silenzio a questo punto avrebbe significato rendersi complici di un sistema che rappresenta un precedente pericoloso non solo per il Pd Firenze, ma in generale per il Partito democratico, al cui destino nazionale vogliamo ancora credere. Non ci sono quindi più le condizioni per riporre fiducia in chi oggi ‘detiene’ il Pd a Firenze, né sono all’orizzonte prospettive di cambiamento nelle modalità della sua gestione”.

La scelta ha suscitato il disappunto di Sara Funaro, candidato sindaco del Pd. “Lasciare una grande comunità secondo me è un errore. Abbiamo imparato insieme, proprio vivendo e crescendo nella stessa comunità, che il valore dello stare insieme è la cosa che rende unico e forte il Partito democratico. Le porte sono aperte e lo resteranno”.

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