Saranno oltre cinquanta i sindaci che hanno raccolto l’appello del primo cittadino di Volterra Marco Buselli, rappresentativi di quasi tutte le regioni d’Italia. Arriveranno da Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Lazio, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna, Marche e naturalmente Toscana. Con le adesioni delle associazioni di Comuni (Anpci, Ancim, Uncem, Comuni virtuosi d’Italia) il numero dei territori rappresentati è salito ad oltre trecento. Si sono dati tutti appuntamento a Volterra, in piazza dei Priori (sabato 12 marzo), per rivendicare con forza il loro orgoglio, quello dei piccoli Comuni costretti a fare i conti sempre più con i tagli ai trasferimenti e l’orientamento alle fusioni in Toscana, in modo particolare e in alcuni casi, imposte per legge.

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Il Sindaco di Volterra Marco Buselli

Organizzata dall’Amministrazione comunale di Volterra, dall’Associazione Comuni Dimenticati e dal nostro portale, “Orgoglio comune” sarà un’iniziativa pubblica sull’Italia dei territori. «La città di Volterra – ha detto il Sindaco di Volterra Marco Buselli chiamando a raccolta i territori – è testimonianza viva di una tradizione civica che rappresenta il dna del nostro Paese. Dobbiamo dire basta al tentativo in atto di mortificare le comunità locali con tagli e una deleteria volontà di accorpare e accentrare sempre e solo sulla base dei numeri». Un appello a cui hanno risposto in tanti da Amatrice (Rieti) a Sirolo (Ancona), da Treves (Torino) a Niscemi (Caltanissetta) passando da Tonara (Nuoro) fino a Melpignano (Lecce). Tra i Comuni che non hanno voluto far mancare la propria adesione anche molti toscani.

Giglio Castello«L’ipotesi, costantemente rilanciata da taluni autorevoli sostenitori delle fusioni obbligatorie, è che il problema dell’Italia siano gli sprechi dei comuni, soprattutto di quelli di piccole dimensioni – ha scritto al Sindaco Buselli il Consigliere comunale del Comune di Isola del Giglio Luca Mibelli che sarà a Volterra in rappresentanza del suo territorio – Purtroppo basta dare un’occhiata alle statistiche ufficiali e agli studi degli organi dello Stato ad esso deputati per capire come la spesa dei Comuni, compresa quelle delle grandi megalopoli, non raggiunge neanche un decimo della spesa statale. Per cui, ammesso e non concesso che l’obiettivo unico di uno stato sia il rispetto di parametri contabili decisi in modo casuale, non è eliminando i piccoli Comuni che si otterrebbero i risparmi auspicati, né continuando a tagliare loro risorse. Se motivazioni per sostenere le fusioni esistono, e in certi casi esistono, non sono certo i presunti risparmi ottenuti dallo Stato italiano. Saremo a Volterra – ha aggiunto Mibelli – per rimarcare l’aspetto forse più grave della vicenda: non si vuole il minimo dibattito sulla questione. Il Partito al Governo formula un postulato inconfutabile e tutti vi si devono uniformare. Non esattamente quello che dovrebbe il metodo democratico del dibattito, in cui tesi ed antitesi si scontrano con un arbitro neutro. Perché in fondo i piccoli Comuni questo chiedono: confronto su un terreno neutro».

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il Vice Sindaco di Sorano Pierandrea Vanni

«E’ in atto una sorta di “accanimento” nei confronti dei piccoli Comuni – ha scritto il vice Sindaco di Sorano Pierandrea Vanni al collega Buselli aderendo all’iniziativa – come dimostrano fra l’altro le proposte di fusioni obbligatorie e quindi senza referendum fra i cittadini e una serie di scelte politiche e organizzative che disconoscono il loro ruolo sul territorio e il fondamentale punto di riferimento che rappresentano per i cittadini. Non c’è bisogno di aggiungere altro se non la condivisione dei temi alla base di quella che rappresenta anche una concreta protesta e la conferma di un malessere diffuso».

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