caprilli2Sono giorni chiave per capire quale sarà il futuro dell’ippodromo Caprilli di Livorno, ormai da circa due anni oggetto di un progressivo abbandono a causa, soprattutto, della messa in liquidazione della Labronica Corse (leggi). Tra bandi, gare e concorsi pubblici il caos regna sovrano e si dovrà attendere comunque il 27 giugno. È quella infatti la data in cui arriverà la decisione Tribunale Amministrativo della Toscana, chiamato in causa sulla legittimità del bando da Alfea. Un nodo difficile da sciogliere che aveva acceso i toni del dibattito con il Comune di Livorno, dopo che la società pisana – che gestisce anche l’ippodromo di San Rossore – aveva annunciato la causa contro il nuovo bando per la gestione dell’ippodromo Caprilli, visto che la stessa amministrazione comunale aveva dichiarato «decaduta la società Alfea dall’aggiudicazione provvisoria, a durata trentennale». Di lì il muro contro muro e il ricorso al Tar di Alfea «per richiedere – si legge in una nota della società – i danni subiti nell’ordine di milioni di euro nei confronti del Comune di Livorno che non ha ottemperato alla consegna dell’impianto nei termini e nelle condizioni previste, e di qualunque soggetto eventualmente coinvolto».

caprilli1Parola al Comune di Livorno «Prendiamo atto – aveva scritto in una nota il Comune di Livorno – della decisione di Alfea Spa di ricorrere al Tar per tentare di bloccare la manifestazione di interesse pubblicata dal Comune a seguito della decadenza di Alfea dall’aggiudicazione provvisoria. In quella sede, non mancheremo di illustrare tutte le vicende e le motivazioni che hanno reso inevitabile la decadenza di Alfea dall’aggiudicazione provvisoria del Caprilli, vicende significative che il presidente di Alfea omette di richiamare e che dimostrano come il Comune abbia fatto tutto il possibile per arrivare alla stipula della convenzione e garantire non solo l’occupazione di una parte dei lavoratori della Labronica in liquidazione, ma anche l’attività ippica. La volontà dell’amministrazione – prosegue il comunicato – di dare attuazione all’accordo raggiunto con Alfea è attestato non da non meglio definite “telefonate giornaliere”, bensì dalla numerosa corrispondenza intercorsa e dai numerosi incontri avuti. Tali documenti attestano come entrambe le parti, ed entrambe con spirito di collaborazione e correttezza, abbiano in questi anni e sino al mese scorso tentato di risolvere i problemi insorti successivamente all’aggiudicazione provvisoria. Problemi – si legge ancora – che non sono mai stati imputabili al Comune, ma in relazione ai quali il Comune si è sempre dichiarato disponibile a collaborare per l’individuazione della soluzione» (leggi il comunicato completo su IlTirreno.it).

caprilliCosa succede al Caprilli? Intanto, il Tribunale Amministrativo della Toscana ha respinto nei giorni scorsi la domanda di misura cautelare per l’annullamento della decadenza dall’aggiudicazione provvisoria della concessione pluriennale dell’impianto proprio della società pisana. I giudici amministrativi hanno ritenuto insussistenti «le condizioni di estrema gravità e urgenza», fissando dunque la decisione finale al 27 giugno. Intanto, alla presenza dei funzionari del Comune di Livorno, si è svolta l’apertura delle offerte relative alla gestione dell’ippodromo. Due le candidature pervenute, che però restano in attesa della decisione del Tar. Durante la seduta pubblica, è stato spiegato come la pronuncia dei giudici amministrativi a favore di Alfea potrebbe annullare tutto il bando per la futura gestione che, tra le altre cose, pone anche il vincolo dell’assunzione dei dipendenti della società Labronica Corse legati all’impianto. Dalle buste, sono state avanzate le proposte di un’Ati formata dagli ippodromi di Follonica, Garigliano e Siracusa e di una scuderia, la Dioscuri di Giuseppe Botti. La prossima settimana si procederà con l’apertura dell’offerta economica in seduta riservata che, forse, potrebbe fare un po’ di luce su quello che sarà il futuro della struttura ippica livornese. Un “forse” d’obbligo, in attesa della fatidica data del 27 giugno e soprattutto visto il caos che la vicenda-Caprilli ha creato tra i soggetti interessati. «Trovo incredibile e inaccettabile che uno degli ippodromi che hanno fatto la storia dell’ippica italiana possa essere gestito da cordate di questo tipo, legate ad impianti vicini e concorrenti o società che potrebbero presentare i propri cavalli alle corse – ha fatto sapere tramite Il Velino l’ex direttore dell’ippodromo, Attilio D’Alesio -. Per questo mi auguro che la nuova amministrazione comunale rigetti la situazione e riparta nell’interesse del Caprilli, dei lavoratori e di Livorno».

Articolo precedente«Giù le mani da Banca Etruria». Arezzo ritrova l’unità dopo l’Opa della Popolare di Vicenza
Articolo successivoSpettacolo, gusto e sport, dal 5 giugno ad Arezzo c’è il Festival del Territorio