Come affrontare il disagio dei giovani e combattere il cyberbullismo? Informando e rendendo consapevoli dei rischi che derivano dall’uso improprio della comunicazione sul web per favorire nei ragazzi un uso responsabile e consapevole dei social network, partendo dal sottile confine che c’è tra ‘scherzo’ e reato. Questo è l’obiettivo del cortometraggio I Like You di Domenico Costanzo.

Ragazzi protagonisti La pellicola è stata realizzata con la collaborazione di alunni e personale dell’Istituto Agrario di Firenze e presentato, questa mattina nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, dalla vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi, dall’assessore al welfare Sara Funaro e dal dirigente scolastico professor Ugo Virdia. Il filmato è stato prodotto nell’ambito di “Avviso ai naviganti”, progetto del piano nazionale per la prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyber bullismo. «Si tratta di un progetto che coinvolge i ragazzi in prima persona – ha sottolineato l’assessore Funaro – il fenomeno del cyberbullismo è un fenomeno nuovo e poco conosciuto ed i giovani, spesso, non sanno come fronteggiarlo. Il cortometraggio è stata costruito insieme ai ragazzi e proprio loro saranno i promotori della sensibilizzazione verso i loro compagni. L’amministrazione sta utilizzando molto questa modalità di coinvolgere per primi i più giovani: lo abbiamo fatto con Youngle sul tema delle dipendenze e delle problematiche della sfera sessuale, siamo andati avanti su quello della ludopatia ed ora il cyberbullismo. Abbiamo attivato una rete sempre più grande per fare in modo che i ragazzi si sentano responsabilizzati e protagonisti. L’unico modo per sconfiggere questo fenomeno così preoccupante». Il tema affrontato è quello dell’uso distorto dei social network da parte dei giovani e della loro influenza nella costruzione della loro identità, amplificando così il potere dei feedback nella definizione della propria autostima. “Like ergo sum”, una società disinibita on-line ma incapace di stabilire delle relazioni nel mondo reale. Il cortometraggio è dedicato a tutti i giovani vittime di cyberbullismo, sottolineando il fatto che il mondo non è rovinato da chi fa del male ma da chi vede farlo e non fa niente. «Sarà utile far ‘viaggiare’ questo corto su Youtube – ha dichiarato la vicesindaca Giachi – perché è necessario diffondere il più possibile strumenti di consapevolezza: a volte fa molto peggio la buona fede inconsapevole del male deliberato. Il film tocca proprio il tema fondamentale: il cyberbullismo è una catena da interrompere con la libertà. La libertà di guardare le cose e chiamarle con il loro nome anche nei momenti in cui tutto spinge verso un’interpretazione univoca. Avere lucidità, che è la vera libertà, è ciò che salva».

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