La Toscana cambia il passo nella lotta all’illegalità economica e all’evasione. Emersione del “sommerso” e un premio ai Comuni sono le parole chiave per  cercare di estirpare una piaga sociale.


L’iniziativa – Il primo obiettivo è far emergere il “sommerso”. “Per ridurre l’evasione fiscale – sottolinea l’assessore al bilancio, alle finanze e ai tributi on. Riccardo Nencini – e combattere quell’illegalità economica che spesso diventa anche sociale e civile, quando ad esempio non si versano i contributi previdenziali o quando si costringono bambine e famiglie a trascorrere buona parte della giornata in capannoni dove non c’è rispetto per le più elementari norme igieniche e di sicurezza”. Un “sommerso” che a volte è organico, almeno in parte, a distretti e filiere produttive, dove si intrecciano ‘economie etniche’ e comportamenti illegali di operatori economici italiani. Come Prato appunto, in quel mondo fatto di tante aziende (cinesi) che lavorano tessuti o confezionano maglie e vestiti.


Il premio ai Comuni – Tra le novità c’è un premio per i Comuni: la metà di quello che aiuteranno a recuperare, rimarrà nelle loro casse. La Toscana è la prima a farlo. Sta tutto negli indirizzi approvati una settimana fa. E il cambio di marcia parte da un pacchetto in tre mosse: una convenzione (con l’Agenzia delle entrate, già firmata) e due intese (con l’Anci Toscana, l’associazione dei Comuni, e con la Guardia di Finanza, che sarà sottoscritta a breve).


La situazione in Toscana –Negli ultimi anni, ogni anno, la Regione ha recuperato mediamente 80 milioni di euro di tributi non pagati, Irap e bollo auto in testa: 40 milioni l’anno con avvisi bonari, altrettanti con la riscossione coattiva attraverso Equitali a. In futuro le somme recuperate potrebbero essere ancora più grandi. Con il protocollo d’intesa che presto sarà firmato con il comando regionale della Guardia di Finanza la Regione si impegna a fornire informazioni, documentazione e ogni tipo di supporto necessario all’accertamento dell’evasione e di ogni altro tipo di infrazione fiscale e tributaria.  La collaborazione si farà più stretta anche con l’Agenzia delle entrate. La giunta regionale intende utilizzare la facoltà, prevista dalla convenzione già in vigore, di definire criteri e strategie generali per l’azione di accertamento attuata dagli uffici delle entrate toscani.


Il ruolo dei Comuni – L’intesa con Anci Toscana, sottoscritta stamani al tavolo di concertazione dal sindaco e presidente dell’associazione dei comuni toscani Alessandro Cosimi, regolerà invece la partecipazione dei Comuni all’attività di accertamento dei tributi regionali da parte dell’Agenzia delle entrate, già prevista dalla finanziaria regionale approvata lo scorso dicembre. “E’ una novità assoluta – spiega Nencini –. Finora era prevista una partecipazione all’accertamento dei tributi statali, ma mai nessuna Regione, fino ad ora, aveva pensato di adattare la norma nazionale alla realtà dei tributi regionali”. I Comuni che aiuteranno l’azione di contrasto all’evasione fiscale potranno veder arrivare nelle proprie casse il 50 per cento delle maggiori somme riscosse a titolo definitivo sull’Irap, l’imposta sulle attività produttive, e l’addizionale regionale Irpef. Per i tributi nazionali la compartecipazione è il 30 per cento.


Firenze

Articolo precedenteSchifani e Matteoli all’assemblea dei Borghi più belli d’Italia a Buonconvento
Articolo successivoA Carrara un Osservatorio e un Centro per la tutela dei cittadini