parrini-logo-dietro«Va da sé che decidono i Comuni soci cosa fare di un’associazione. Ci mancherebbe altro. Li invito però a porsi il problema di cosa l’opinione pubblica pensa di questo spezzatino della rappresentanza istituzionale. E se esso sia giusto nei confronti dei contribuenti e dei cittadini». Cosi’ il segretario regionale del Partito Democratico, Dario Parrini, replica all’opposizione dei sindaci montani (formalizzata oggi da 7 primi cittadini del Casentino) all’ipotesi di fusione dell’associazione dei Comuni montani Uncem con Anci. «Per quanto mi riguarda- prosegue Parrini- sono certo che l’opinione pubblica ne pensa molto male e credo che l’accorpamento Uncem-Anci avrebbe dovuto gia’ aver luogo da un pezzo. Oggi lo ritengo assolutamente non rinviabile. Ci vuole piu’ realismo e meno corporativismo. Mi permetto un consiglio- ha proseguito Parrini-: i sindaci soci di Uncem dovrebbero chiedere non la sopravvivenza di un loro cartello autonomo con tutto quel che ne consegue in termini di costi e di efficienza, bensi’ garanzie sul fatto che in Anci sara’ data centralita’ ai problemi e alla rappresentanza di questi comuni». Una centralità, aggiunge Parrini, «per cui tutti vogliamo batterci e che Anci per prima intende assicurare. Non sta per niente in piedi l’idea che c’e’ cura per le esigenze dei piccoli Comuni solo se resta in vita Uncem come entità a parte. Sostenere questo vuol dire lasciarsi risucchiare dall’autoreferenzialità».

FasciaSindaco_1.jpgTondi (Abbadia S. Salvatore): «Salvaguardare interessi comunità montane» Nel frattempo al coro degli ostili alla fusione Uncem-Anci, si sono aggiunti nelle ultime ore i no dell’amministrazione di Abbadia San Salvatore e di sette Comuni del Casentino (Arezzo): Chiusi della Verna, Chitignano, Castel Focognano, Talla, Ortignano Raggiolo, Montemignaio, Poppi.  Uncem, sottolinea Fabrizio Tondi, sindaco di Abbadia San Salvatore, «rappresenta un punto di riferimento fondamentale per i comuni montani della Toscana. Ancora di più in questo periodo di intensi cambiamenti istituzionali e amministrativi che stanno modificando gli assetti, in particolare dei piccoli governi a livello locale. Per questo crediamo che il rapporto tra Anci ed un Uncem non può essere affrontato sic et simpliciter con un’azione politica dall’alto ma, al contrario, con un percorso condiviso che punti alla sempre maggiore integrazione delle due realtà Il tutto, pero’, continuando a salvaguardare gli interessi delle comunita’ della montagna che vedono in Uncem un imprescindibile strumento per far sentire la propria voce». Anche i sette municipi casentinesi ritengono le affermazioni di Parrini «assolutamente non condivisibili. Perche’ da una parte, spiegano i sindaci, siamo in presenza di libere associazioni di comuni su cui non possono essere prese decisioni da soggetti diversi dai propri aderenti; dall’altra perche’ Uncem ha svolto negli anni e sta svolgendo tuttora un rilevante ruolo a tutela dei territori marginali e montani. Una posizione che non e’ in contrasto con le politiche espresse da altre associazioni».

Il sindaco di Volterra Marco BuselliBuselli (Volterra): «Dichiarazioni Parrini fuori luogo»«Penso che le dichiarazioni di Parrini su Uncem e sulla rappresentanza dei Comuni siano fuori luogo – è il commento del sindaco di Volterra Marco Buselli – . Uncem è una delle poche voci che rappresenta le esigenze delle realtà disagiate, montane e periferiche. Spesso e volentieri questo non è stato fatto da Anci, troppo appiattita sulle realtà fortemente urbanizzate. Condividiamo con Uncem il fatto che il criterio dei numeri in questo momento sia stato elevato a criterio principe, e crediamo che questa sia una deriva deleteria, che porta all’accentramento totale delle funzioni nelle città grandi. Mi auguro che ci sia una riflessione critica sul tema. Il 12 marzo, quando Volterra ospiterà l’iniziativa “Orgoglio Comune”,  sarà anche l’occasione di parlare di rappresentanza dei Comuni».

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