trapianto_1.jpgUn nuovo passo in avanti della scienza nel campo dei trapianti che apre nuove frontiere a pazienti considerati di difficile trapiantabilità. E’ stato effettuato a Pisa il primo trapianto di rene da donatore doppiamente incompatibile: sia per gruppo sanguigno che per anticorpi effettuato in Italia con successo. L’intervento risale al marzo scorso ma la notizia è stata diffusa oggi non appena si è avuto certezza che il paziente, un bambino di 8 anni, e il donatore, sua madre, non abbiamo avuto crisi di rigetto.

L’eccezioanlità del trapianto Il piccolo è nato a San Marino con una grave insufficienza renale che lo ha costretto in dialisi già dal primo anno di età. L’intervento è stato condotto nel centro trapianti di Pisa dal chirurgo Ugo Boggi. L’eccezionalità del trapianto, ha spiegato Boggi, «si sintetizza essenzialmente in due fattori, fino a questo momento considerati invalicabili: trapiantare in un bambino di piccola taglia il rene di un adulto e trapiantare un organo doppiamente incompatibile, per gruppo e per la presenza di anticorpi, evitandone il rigetto. Noi abbiamo scelto – ha concluso Boggi – di percorrere questa strada con prudente coraggio e il risultato è stato fortunatamente positivo».

Nuova speranza di vita  Il decorso post-trapianto è regolare sia per il bambino che per la madre. Il rene funziona a pieno fin da subito. Nei mesi successivi al trapianto il piccolo paziente riprende a crescere – a causa della patologia era rimasto di piccola taglia – e sperimenta alcune attività che prima gli erano sconosciute (ad esempio va in spiaggia e fa il bagno in mare) e, a settembre, inizia la scuola. Oggi ha una funzione renale normale e vive come ogni bambino della sua età.

 

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