FIRENZE – Giù le mani dalle Rsa. Di fronte ai rincari energetici, anche la sopravvivenza di queste residenze non sembra così scontata.

Chi le rappresenta è sceso in strada a Firenze per manifestare sui rischi legati a un innalzamento dei costi. “Le Rsa e i Centri Diurni svolgono un servizio pubblico ma i costi sono sempre più privati, a carico delle organizzazioni e delle famiglie. Col caro energia la situazione è insostenibile – sottolineano Anna Batini e Alberto Grilli, presidenti di Confcooperative Sanità Toscana e Confcooperative-Federsolidarietà Toscana -. Abbiamo manifestato alla luce dell’inerzia e del silenzio della Regione e degli Enti Pubblici: è assolutamente necessario che le istituzioni, a tutti i livelli, intervengano urgentemente. Stiamo assistendo ad un tentativo di scaricare sulle cooperative, sulle famiglie e sugli utenti le inefficienze del sistema. Abbiamo superato il punto di non ritorno”.

E ancora: “La realtà è che la situazione in Toscana è totalmente bloccata e, oltre alle note criticità – mancanza di adeguamenti tariffari, incapienza delle basi d’asta nelle gare d’appalto, costi e strascichi della pandemia – ed al rincaro energetico, nel rinnovo delle convenzioni in scadenza di tutte le strutture gli Enti Pubblici propongono costi generali tarati sulle tariffe del 2018, perché secondo loro la situazione è ‘transitoria’ e comunque ben ‘ristorata’ dai Decreti Aiuti. ”
Le Rsa in Toscana sono in totale 322, tra pubbliche, profit e no profit, e ospitano 12 mila anziani.

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