FIRENZEUna performance acustica che parte dalla preistoria e oltrepassa il presente arpionando un’era futura e arcana, vincitrice ai Premi Ubu 2022 come miglior progetto sonoro / musiche originali; e uno spettacolo che mescola linguaggio ed estetica pop con un testo popolare del Medioevo francese, per parlare di giustizia e bullismo al pubblico di domani.

Continua al Teatro Cantiere Florida di Firenze (via Pisana 111R) il cartellone di Materia Prima Festival, l’evento dedicato alle scene contemporanee a cura di Murmuris, con il sostegno di Mic – Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, Unicoop Firenze.

Martedì 21 marzo ore 21.00 in programma “Ashes” lavoro della celebrata formazione romana Muta Imago che materializza una partitura di storie, voci e musica per un racconto sonoro che prende vita non solo sul palco, ma nella mente di ogni spettatore, con gli interpreti pluridecorati agli Ubu Monica Piseddu e Marco Cavalcoli. Domenica 19 marzo alle 16.00 il festival si apre ai giovanissimi con “Renart. Processo a una volpe”: opera tout-public che chiamerà il pubblico a stabilire il destino della volpe furba e ingannatrice, prodotta dalla compagnia Kronoteatro, già canonizzata con una personale alla 46° Biennale Teatro di Venezia (info: www.materiaprimafestival.com).

“Ashes” sono quattro attori, uno di fianco all’altro sul palco. Un cast prestigioso che, insieme a Piseddu e Cavalcoli, annovera Ivan Graziano e Arianna Pozzoli per una riflessione sul potenziale immaginifico del suono e della parola, in un viaggio immersivo attraverso una sequenza discontinua di accadimenti, per la regia e la drammaturgia di Riccardo Fazi – anima di Muta Imago insieme a Claudia Sorace. Gli interpreti parlano, giocano, urlano, lottano, confessano segreti e dichiarazioni d’amore. Producono guaiti, soffi, spasmi, che giungono da una natura domestica, oppure selvaggia e ancestrale. Animali estinti da milioni di anni, animali da casa e animali da cortile. Strepiti fiondati da mille direzioni, con la tavolozza cromatica e sonora di un audiodramma. Di fronte a ciascun attore c’è un microfono e nient’altro: una scenografia ridotta all’osso che sarà sostituita dal potere delle voci e dalla musica eseguita dal vivo da Lorenzo Tomio. Brevi frammenti di vite private, compleanni, feste, cadute, uccisioni, alberi di natale, microbiologia, geologia: “Ashes” – “ceneri” in inglese – sono tutte le cose che passano e non restano, ma che definiscono e conferiscono un significato alla vita degli esseri umani. È la pura voce che ne avvera la presenza, che crea mondi, tesse relazioni, genera visioni: dinosauri e lupi, funghi e balenottere, madri, padri, figli e figlie solo per un attimo si trovano in quel tempo e in quello spazio, pronti a scomparire con l’evanescenza del fiato che si dissolve.

“Renart. Processo a una volpe” racconta delle malefatte della volpe Renart, che spadroneggia nel bosco, rapendo, ingannando, truffando e maltrattando gli animali che lo abitano. Sempre spinto dal basso istinto della fame, la vedremo prendersi gioco di Isengrino il Lupo, ingannare Tiecelin il Corvo per rubargli il cibo da sotto il becco e imprigionare Bruno l’Orso. Questi soprusi faranno infuriare Re Nobile il Leone, che lo chiamerà a giudizio alla sua Corte. Qui verrà decisa la sorte della volpe, e il Re si rivolgerà direttamente ai giovani spettatori, chiamati ad assistere al processo in qualità di Baroni e a decidere della sorte di Renart; il perdono, l’esilio o la prigionia? Con la regia di Tommaso Bianco, l’attore Filippo Tampieri modula con toni contemporanei e pop il linguaggio originale del “Romanzo di Renart la volpe”, testo classico del Basso Medioevo galloromanzo da cui è tratta la drammaturgia. Nei panni del moderno giullare Filippo il Bello avrà la funzione di voce narrante e burattinaio: con riprese dirette proiettate sul fondale, guiderà il pubblico all’interno del plastico in cui si svolge la vicenda, dove giustizia e responsabilità tesseranno le fila di un destino da costruire (età consigliata: tra gli 8 e i 12 anni).

Il cartellone di Materia Prima Festival, rivolto a ogni fascia di spettatori per sensibilizzare il pubblico ai linguaggi del palcoscenico e alimentare la relazione tra teatro e comunità, continuerà con “Sovrimpressioni”, l’omaggio a “Ginger e Fred” di Federico Fellini firmato Daria Deflorian e Antonio Tagliarini (30 e 31 marzo ore 21.00, Palazzina Reale); “Questa splendida non belligeranza”, frizzante satira della famiglia e del quieto vivere vincitrice al Premio Inbox 2022, di Marco Ceccotti (4 aprile ore 21.00, Teatro Cantiere Florida); “In Arte son Chisciottə”, riscrittura al femminile del capolavoro di Cervantes prodotta da Officine della Cultura (18 aprile ore 21.00, Teatro Cantiere Florida).

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