VERONA – Il pediatra in Italia si conferma un punto di riferimento. A confermarlo è il sondaggio di Ipsos in occasione della Giornata mondiale della meningite.

Per realizzarlo sono stati consultati oltre 4mila genitori in USA, Brasile, Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, oltre che nel nostro Paese, che si conferma all’avanguardia per informazione in materia. Dall’indagine emergono alcuni dati apparentemente contrastanti, che rivelano come sia importante continuare a sensibilizzare sui rischi legati a questa patologia e sulle modalità di prevenzione vaccinale.

Partiamo dagli aspetti positivi. Nove genitori su 10 in Italia seguono il pediatra per le scelte vaccinali e si affidano alle sue indicazioni. Per questo, l’88% degli intervistati considera la vaccinazione “cosa buona e giusta” per i suoi bambini. L’attenzione alle indicazioni degli esperti si conferma anche quando si analizzano le fonti più autorevoli per le decisioni di mamma e papà sulla salute: i professionisti sanitari, come detto, sono la voce più ascoltata.

Rispetto ad altri Paesi, solo il 29% dei genitori si affida ad internet. Siamo invece a 1 su 2 nel Regno Unito e al 43% in Germania, mentre in Francia la percentuale di chi si affida al web cala al 21% e poco più di 3 su 10 chiedono informazioni ai familiari. Il rapporto privilegiato con il pediatra diventa anche la chiave per comprendere come mai il 79% degli italiani intervistati riconosce la malattia e ne percepisce la gravità. È la percentuale più elevata in Europa. In Spagna si viaggia poco sopra il 70% e in Francia si scende al 64%. Infine, più di 8 italiani su 10 (81% del totale degli intervistati) sa che esiste un vaccino ed è disponibile.

Ma attenzione. Uno su due non sa che ci sono vaccini specifici per i diversi ceppi, anche perché la conoscenza sui vari tipi di meningococco è davvero ridotta.

“Questi dati confermano che c’è ancora strada da fare per sensibilizzare le persone sul rischio legato alla meningite da meningococco ed alla conseguente malattia invasiva, oltre che sulla possibilità di prevenire l’infezione attraverso la vaccinazione, sulla base delle indicazioni del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale – ha affermato Sara De Grazia, medical head vaccini GSK Italia.

Azienda che ha due eccellenze in materia, a Siena e Rosia, dove sono stati scoperti e vengono prodotti i vaccini contro la meningite. I due siti oggi si illuminano di viola. Rosia, centro di eccellenza per la produzione dei vaccini batterici, è l’unico al mondo dove si producono vaccini contro tutti i principali ceppi del meningococco (A, B, C, W, Y) e altri vaccini di grande rilevanza come quello contro l’Herpes Zoster e il virus respiratorio sinciziale (RSV). Nel 2022 il sito ha prodotto circa 30 milioni di dosi di vaccino, distribuite in circa 60 paesi nel mondo. L’obiettivo è sconfiggere questa malattia entro il 2030.

Articolo precedenteBanca Etruria, nuova opportunità di indennizzo per gli azionisti: dall’11 ottobre al via le richieste per chi ha già avuto un rimborso
Articolo successivoDecret Asset, bocciato alla Camera ordine del giorno del Pd: “Dalla destra negate royalties ai comuni geotermici”