ricci.jpg«Fare l’anno zero. Sgombriamo la mente da ciò che è stato fatto in passato. Il passato non c’è più e non ci sarà più». Parole chiare e precise che suonano come una sentenza per la Mens Sana Basket Siena, alle prese con la finale scudetto sul piano sportivo, ma anche con un futuro estremamente incerto dal punto di vista societario in virtù del fallimento ormai prossimo richiesto dalla Procura di Siena nell’ambito dell’inchiesta Time Out. Le parole sono di Piero Ricci, presidente della Poliportiva Mens Sana 1871 che detiene l’87% circa del controllo sul capitale sociale della sezione cestistica bianco verde.

fotoParla il presidente della Polisportiva Mens Sana Le parole di Piero Ricci sono arrivate a margine della conferenza stampa di presentazione del Siena Basket, squadra nata dalla sinergia delle tre società cittadine (Mens Sana, Virtus e Costone) e che affronterà il torneo giovanile internazione di Matera (leggi). La posizione di Ricci è di rottura con il recente passato. «Per cercare di tutelare lo sport di base e il settore giovanile», ha sottolineato Ricci che già ha fatto in modo che le compagini giovanili siano tornate ad essere gestite direttamente dalla Polisportiva (leggi). La stessa Polisportiva ha deliberato per la messa in liquidazione della Mens Sana Basket a febbraio, un passaggio che  – stando ai regolamenti Fip – negherà alla Mens Sana Basket di presentarsi alla prossima Serie A, nonostante gli allori del recente passato e la finale playoff in corso. «I veri problemi della Mens Sana Basket non vengono dalle nostre azioni ma dall’indagine della Guardia di Finanza – sottolinea Ricci rispondendo a chi gli chiedeva di eventuali responsabilità della Polisportiva sul fallimento della sezione basket -. Il controllo in una Spa si effettua esclusivamente tramite le persone nominate: l’esempio è quello della Finanziaria Senese di Sviluppo che ha chiesto degli interventi senza mai avere risposta. Legalmente funziona così».

Il futuro dello sport a Siena Resta un grosso punto interrogativo su quello che sarà della prima squadra alla fine delle finali playoff. «Faremo il possibile per fare un campionato nazionale – ha spiegato Ricci -. Nego di avere già a disposizione un budget di 600mila euro. Quella è una stima di quelle che sono le risorse necessarie per affrontare la Dnb. Il tutto stando a quello che ci dice la Federazione. Nel recente passato le cose sono andate in maniera diversa, però Siena e la Polisportiva (che hanno portato la pallacanestro in Italia) devono rappresentare una storia diversa nel contesto di confusione generale che c’è nel panorama italiano». «Robur e Mens Sana: situazioni difficilissime – aggiunge l’assessore allo sport del Comune di Siena Leonardo Tafani – Sarò impietoso: sulla Mens Sana la sentenza è già stata emessa con la messa in liquidazione del 21 febbraio. La Polisportiva però sta lavorando alacremente per garantire un futuro nel basket di medio-alto livello. Per quanto rigaurda invece il Siena Calcio, la situazione è in continuo divenire: ci sono contatti con la Banca Mps che a tutti gli effetti si può considerare la proprietà della Robur visto che le azioni di Mezzaroma sono in garanzia a Rocca Salimbeni. Ci sono dei contatti, non mi riferisco a Ferretti (leggi), ma l’appetibilità di una Serie B di calcio resta comunque maggiore rispetto alla Serie A di basket». Tifosi senesi, ad maiora…

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