ricci.jpg«Addosso mi sento una responsabilità morale. Ma non diretta. Senza la cessione del marchio del 2012 ci troveremmo in un’altra situazione». Parole di Piero Ricci, presidente della Polisportiva Mens Sana nell’incontro tenuto con la stampa per scambiare gli auguri natalizi e chiudere il 2014. L’anno sicuramente più difficile e travagliato della sua esperienza da numero uno di Viale Sclavo. Prima la messa in liquidazione della Mens Sana Basket, la squadra che ha dominato lo scenario nazionale della pallacanestro italiana, poi il fallimento della stessa per bancarotta fraudolenta tra arresti eccellenti (Ferinando Minucci, ndr) e l’allargarsi dell’inchiesta “Time Out”. «Sei mesi di tempo sono serviti alle Fiamme Gialle per ricostruire il tutto – ha detto Ricci -, dalle informazioni in nostro possesso la situazione era diversa. C’è chi dice che tutte le società hanno comportamenti del genere. Forse, non lo so. Certo dipende da che dimensioni e in che mole lo fai».

Il futuro del basket alla Mens Sana La Mens Sana, come è noto, è tornata sotto l’ala protettiva dell’omonima Polisportiva. Ripartita dalla Serie B dopo i fatti sconvolgenti di un 2014 che, sportivamente parlando, è stato un autentico viaggio sulle montagne russe a Siena. Lo scenario della squadra in questione è incoraggiante e il primato in classifica conquistato nella prima parte di stagione alimenta giustamente le ambizioni di un salto di categoria. Poi ci sarà da cambiare molto degli attuali assetti societari soprattutto in caso di promozione in Lega2: «Il rapporto che c’era in passato non sarà una strada perseguibile – ha detto Piero Ricci -. La sezione basket dovrà essere staccata sì dalla Polisportiva ma non in maniera funzionale. Il rapporto dovrà rimanere stretto. Oggi questa strada ci ha permesso di essere una società trasparente e questo è ciò a cui dobbiamo ambire cercando di crescere ancora con tutte le nostre sezioni».

Il nodo trofei Il presidente della Polisportiva Mens Sana ha dichiarato di voler guardare al futuro, facendo sì tesoro di quello che è stato fatto in passato, ma focalizzando tutti gli sforzi su quello che Viale Sclavo dovrà essere tra “X” anni. L’ultimo sguardo al 2014 è relativo alle «battaglie», come le definisce Ricci, avute con il curatore fallimentare della vecchia Mens Sana Basket. Un percorso che ha dato i suoi frutti visto che sono rientrate proprietà e strumentazioni. Tutto, tranne i trofei. «Hanno chiesto 50mila euro, una cifra spropositata che va ben al di là del valore affettivo per quelle coppe alzate dalla Mens Sana – ha concluso Ricci -. La nostra speranza è che l’asta vada deserta in modo da aprire una nuova trattativa».

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