«La Toscana ha bisogno di soluzioni sul rimpatrio degli immigrati irregolari che delinquono e che sono socialmente pericolosi anche perché se non vengono rimpatriati, non vengono neanche messi in detenzione vista l’inadeguatezza della nostro normativa del codice di procedura penale e del codice penale. E quindi dove rimangono? In mezzo alla strada, continuano a delinquere, continuano a creare danno alla comunità». Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, rispondendo ad una domanda dei giornalisti che gli hanno chiesto se la città sia disposta ad aprire un centro per il rimpatrio di immigrati irregolari.

Stop annunci «Questo non è un discorso né di destra, né di sinistra. E’ un discorso di legalità e di sicurezza della comunità, tutta la comunità, inclusi gli stranieri regolari che giustamente non vogliono essere confusi con gli altri» ha sottolineato Dario Nardella che poi ha aggiunto: «Io confermo che i centri per il rimpatrio previsti dal decreto sicurezza Minniti siano utili ed importanti perché la questione dell’immigrazione non si risolve solo con la vicenda delle navi, anzi tutt’altro che respingendo le navi. Si risolve gestendo il problema nei nostri territori. Dove è finita la proposta e l’impegno del governo di rimpatriare i cinquecentomila immigrati irregolari? Su questo credo che si debba smettere con gli annunci e venire alle cose pratiche. Il centro di rimpatrio se viene aperto per rimpatriare gli immigrati irregolari socialmente pericolosi o che delinquono credo che sia una soluzione utile sia per la nostra città che per l’intera regione Toscana. Soluzione che non ha niente a che vedere con l’integrazione di tanti stranieri che hanno diritto, che rispettano le leggi, che hanno anche desiderio di lavorare e di contribuire legalmente alla vita della comunità». E a chi gli ha fatto notare come Enrico Rossi al momento non abbia ricevuto inviti da parte del Viminale di aprire nella regione da lui governata di centri per il rimpatrio, Dario Nardella ha risposto: «Se il presidente della Regione dice di non aver ricevuto alcuna richiesta in merito non vedo perché non bisogna credergli».

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