FIRENZE – Assegnate le prime risorse alle attività economiche che hanno firmato i ‘Patti di comunità’ vale a dire a quelle aziende che, nell’ambito del bando ‘Custodi della montagna’, hanno firmato con i Comuni i patti per la cura dei boschi e la cura della biodiversità.

Si tratta, spiega un comunicato della Regione, di 225 mila euro che saranno distribuiti alle 17 domande ammesse a finanziamento sulle 19 in tutto pervenute. Tra le altre due, spiega la Regione, una è stata ammessa con riserva mentre un’altra è stata esclusa per mancanza dei requisiti.

La firma dei ‘Patti di comunità’ rientra nel bando ‘Custodi della Montagna’, emanato in applicazione della legge regionale 4 del 2022 (Custodi della montagna toscana. Disposizioni finalizzate a contrastare lo spopolamento e a rivitalizzare il tessuto sociale ed economico dei territori montani) che punta a sostenere l’avvio o la riorganizzazione di attività di piccole, medie e micro imprese nei comuni montani. I patti, sottoscritti tra i Comuni e le imprese che vi operano, riguardano la cura dei boschi e la conservazione della biodiversità.

“La risposta al bando, emesso a fine 2022, è stata buona – ha commentato l’assessore all’economica Leonardo Marras -. Gli uffici regionali hanno comunicato che le domande ricevute sono state in tutto 422, a dimostrazione della vivacità del tessuto e del valore sociale e di pubblica utilità della funzione dell’impresa in certe zone. Adesso attendiamo i risultati dell’istruttoria di Sviluppo Toscana”. “L’idea che sta alla base del bando – ha aggiunto Marras – è offrire un supporto a tutte le piccole attività che operano nei territori montani nel tentativo di rilanciare zone periferiche e prevenirne lo spopolamento. E, allo stesso tempo, promuovere la firma di ‘Patti di comunità’ tra Comuni e imprese per la manutenzione dei boschi e dell’ambiente”.

Per le attività economiche firmatarie di un ‘Patto di comunità’ con il Comune il bando prevede un contributo a fondo perduto pari ad un valore minimo di 10 mila e un massimo di 15 mila euro per ciascun beneficiario, erogato in quote annuali per cinque anni o per un numero di anni pari alla durata del patto.

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