Il capitano Gennaro Riccardi mostra una boccetta con il farmaco di Eparina durante la conferenza stampa dei carabinieri sull'l'operazione che ha portato l'arresto dell'infermiera a Livorno, 31 marzo 2016. ANSA/FRANCO SILVI
L'assessore regioanle alal sanità Stefania Saccardi
L’assessore regioanle alal sanità Stefania Saccardi

«Andiamo avanti coi provvedimenti che abbiamo adottato per garantire la migliore sicurezza possibile a quel reparto». Così l’assessore alla sanità della Regione Toscana, Stefania Saccardi, a margine di un convegno svoltosi auditorium di Santa Apollonia di Firenze, commentando la scarcerazione avvenuta nelle ultime ore a Piombino dell’infermiera Fausta Bonino, dopo che da oltre un mese si era aperta un’indagine nei suoi confronti, che ne aveva portato al momentaneo arresto, per la morte di tredici pazienti.

«Dobbiamo occuparci di dare sicurezza ai pazienti» «Naturalmente le indagini su eventuali colpevoli non spettano all’azienda sanitaria, ma spettano alla Magistratura che ha gli strumenti per farlo – ha proseguito Saccardi – . Noi dobbiamo occuparci dell’organizzazione del sistema, dobbiamo occuparci di dare sicurezza ai pazienti e di garantire a tutti i pazienti la possibilità di essere curati in modo corretto, in qualunque parte della nostra regione, compreso l’ospedale di Piombino. Come regione noi andremo avanti coi provvedimenti che abbiamo adottato, cioè con l’affiancamento dei professionisti, con una nuova organizzazione del rischio clinico, con un’assistenza psicologica con tutti coloro che lavorano nel reparto e con i provvedimenti che abbiamo previsto in ordine alle competenze che abbiamo previsto nei gruppi che lavorano negli ospedali più periferici presso gli ospedali più vasti – ha sottolineato ancora l’assessore Saccardi- Queste sono le misure che abbiamo adottato e che non cambiano alla luce dei provvedimenti della magistratura, l’infermiera sotto inchiesta è sospesa attualmente dal servizio. E valuteremo anche alla luce della lettura del provvedimento, perché io ho letto solo la notizia di ieri sera, le misure e i provvedimenti da adottare nel rispetto delle procedure di legge».

«In reparto mi sembra difficile rivederla, sia per la serenità della persona indagata che per la serenità del sistema» E a chi nelle ultime ore ha paventato come dopo la sua scarcerazione, Fausta Bonino possa tornare a lavorare in corsia all’ospedale di Piombino, l’assessore Saccardi ha risposto: «In reparto mi sembra difficile rivederla, sia per la serenità della persona indagata che per la serenità del sistema. La signora Bonino presentò ricorso al Tribunale del lavoro contro il provvedimento che la spostava, a ottobre scorso, dal reparto di terapia intensiva e la collocava presso degli ambulatori dove svolgeva un compito e non aveva accesso così all’utilizzo di medicinali. Vedremo il giudice del lavoro come valuterà i fatti, l’esame è diverso da quello della Magistratura penale. Il giudice del lavoro ha un approccio diverso, deve valutare la legittimità di un provvedimento di spostamento, non la colpevolezza della dottoressa Bonino»

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