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FIRENZE – I giudici della Corte d’Appello di Genova hanno dichiarato inammissibile la richiesta di revisione della condanna all’ergastolo di Mario Vanni.

Uno dei condannati per quattro dei duplici omicidi attribuiti al “Mostro di Firenze”. La richiesta, presentata dagli avvocati Valter Biscotti e Antonio Mazzeo su incarico del nipote Paolo Vanni, si basava principalmente su una nuova consulenza di entomologia forense che anticipava di due giorni la data dell’ultimo omicidio della serie, quello degli Scopeti del settembre 1985.

Nel corso dell’udienza, il sostituto procuratore generale Alessandro Bogliolo ha definito la richiesta “inammissibile”, sostenendo che le nuove prove, pur essendo scientifiche e di entomologia forense, non sono sufficienti a ribaltare la sentenza definitiva della Corte di Cassazione.

La Corte d’Appello, in una motivazione di tre pagine, ha rigettato la domanda considerando queste nuove prove di fatto non applicabili nel caso specifico.

Gli avvocati difensori hanno annunciato che la battaglia legale proseguirà in Cassazione. Valter Biscotti ha sottolineato come l’errore della Corte d’Appello stia nell’essersi soffermata sul merito delle nuove prove, cosa che per la giurisprudenza consolidata della Cassazione non è permessa in questa fase.

Biscotti ha inoltre evidenziato una “sorprendente coincidenza” tra la pronuncia di Genova e la contemporanea diffusione della notizia della paternità di Natalino Mele, elemento che secondo lui potrebbe essere una distrazione dall’attenzione sul possibile annullamento della sentenza in Cassazione.

Mario Vanni, ex postino di San Casciano Val di Pesa, è stato condannato nel 1999 all’ergastolo per quattro duplici delitti avvenuti tra il 1982 e il 1985; condanna resa definitiva nel 2000 dalla Cassazione. Vanni è deceduto in carcere nel 2009 all’età di 81 anni.

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