SIENA – Meglio tenere in frigo lo spumante. O lo champagne, nel caso le sirene francesi si facessero sentire in futuro. Fatto sta che l’aumento di capitale di Mps è stato accolto dalla Borsa con un -11,96%.

L’operazione, come ha evidenziato la banca di prima mattina, è stata coperta per intero. Sarebbe un traguardo considerevole, considerando le previsioni funeree di qualche settimana fa, se non fosse che il crollo a Piazza Affari, dove i titoli sono stati scambiati a 1,62 euro, racconta la bassa fiducia del mercato. Gli analisti avevano già messo in conto che parte dei partecipanti alla ricapitalizzazione potesse rimettere subito le proprie quote sul mercato. Il problema è che con i ribassi il capitale (attualmente a 7,5 miliardi) si assottiglia abbastanza velocemente. E alla finestra c’è una trimestrale, la terza del 2022, che potrebbe essere peggiore delle aspettative, dovendo inglobare il costo degli oltre 4.100 esodi: quindi quasi un miliardo.

I numeri saranno svelati il 10 novembre in occasione del cda, mentre oggi è stato reso noto il nuovo assetto societario. Dopo il Tesoro, azionista di maggioranza con il 64%, segue Axa (8%), che nell’operazione ha investito 200 milioni. Poi Pimco (3%). Nel frattempo Fondazione Mps, protagonista dell’aumento con 10 milioni, ha comunicato che la partecipazione dentro Rocca Salimbeni è passata dallo 0,03% allo 0,40%.

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