L'ex ad di Banca Mps

A poco più di due settimane dall’infuocata assemblea dei soci che ha dato il via libera alla ricapitalizzazione della Banca (leggi) e all’indomani di una nuova levata di scudi delle sigle sindacali sul Contratto Integrativo Aziendale, l’amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena Fabrizio Viola torna a parlare di piano industriale, trattative sindacali e conti all’interno di Rocca Salimbeni nell’attesa dei dati sulla trimestrale.

Indiscrezioni sulla trimestrale Categorico Viola su eventuali nuovi soci per la ricapitalizzazione. «Escludo che siano stati avviati contatti per l’individuazione di nuovi soci – ha sottolineato l’ad -. La priorità resta ad ora il piano di rilancio della banca». E nel piano di rilancio si inseriscono a pieno titolo i dati che faranno parte della trimestrale. Nell’attesa di sapere i dettagli sui numeri, Fabrizio Viola non si sbilancia ma evidenzia: «dal mese di luglio ad oggi si sono registrati alcuni dati positivi specie sul fronte commerciale e della raccolta diretta. Ma è ancora presto per esprimere un giudizio complessivo»

Il nodo del Contratto Integrativo Aziendale Sul capitolo caldo delle trattative sindacali (leggi) ancora in primo piano esternalizzazioni e Contratto integrativo aziendale. Fabrizio Viola non chiude le porte ad una riapertura del tavolo di confronto «a patto che cadano quelle pregiudiziali da parte dei sindacati che non rendono possibile un negoziato costruttivo». Ieri erano state le stesse sigle sindacali, a margine di un incontro con il presidente della Provincia di Siena Simone Bezzini definito «deludente», a tornare sul tema del Contratto Integrativo ribadendo «l'inaccettabilità della disdetta unilaterale che la Banca ha attivato con la lettera di apertura della procedura di illustrazione del Piano Industriale (3 agosto) e che dovrebbe produrre effetti, secondo l’impostazione aziendale, a far data dal 2 novembre prossimo, con la contestuale nascita di un “Regolamento Aziendale” unilaterale e totalmente discrezionale». Pronta la risposta dell’ad di Rocca Salimbeni: «A pochi giorni dal decadimento vedremo di capire come si colloca questa presa di posizione e soprattutto che finalità ha».

100 filiali in chiusura, i criteri di selezione Ma piano industriale non è solo esternalizzazioni o contratto integrativo aziendale. Si avvicina la chiusura infatti, come anticipato proprio da agenziaimpress.it (leggi), delle prime 100 filiali di un più ampio piano di dismissione che da fine novembre al 2015 interesserà altre 300 filiali. «Sono state individuate le prime 100 filiali che chiuderanno entro la fine di quest’anno – ha ribadito Viola – e poi la banca andrà avanti con l’individuazione delle altre 300 previste dal piano industriale. I criteri di scelta sono stati il posizionamento geografico, il livello del reddito della filiale e, l’aspetto più importante, il criterio della presenza di una filiale di contiguità per continuare a garantire servizi alla clientela»
  

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