Nella città del Palio gli strappi interni al Pd e al centrosinistra sembra proprio che non possano essere ricuciti (leggi). O per lo meno non ancora. Cambia il sindaco, cambia il segretario comunale con Alessandro Mugnaioli che subentra al dimissionario Giulio Carli ma, a Siena, si spacca la maggioranza di centrosinistra in Consiglio comunale sull’abolizione del tetto di voto del 4% per soci privati Mps. I due consiglieri di Siena Cambia AlessandroTrapassi e Laura Sabatini, eletti tra le fila delle forze politiche a sostegno del sindaco Bruno Valentini, hanno infatti presentato un ordine del giorno insieme alle forze di opposizione in cui si chiedeva che l’attuale Fondazione Mps, in sede di assemblea dei soci del Monte dei Paschi in programma per il 18 luglio, rinviasse la decisione e, se qualora il rinvio non venisse attuato, di esprimere voto contrario.
 
La discussione in Consiglio comunale L’ordine del giorno chiedeva anche che fossero i nuovi organi della Fondazione Mps eletti nel prossimo agosto a trovare nuovi soci per la banca Mps e che fossero garantiti tramite un patto di sindacato gli attuali livelli di occupazione e la sede della banca a Siena. A firmare l’ordine del giorno insieme ai due consiglieri di Siena Cambia, dopo aver ritirato le proprie mozioni e dopo una lunga conferenza dei capigruppo, altri 10 consiglieri che siedono tra i banchi dell’opposizione.

Camusso (Cgil): «Via tetto 4%? No ritorno a modello sbagliato» Sull’abolizione del tetto del 4% è intervenuto oggi anche il segretario nazionale Cgil Susanna Camusso. «Penso che il passato che ha caratterizzato Mps è un passato irripetibile, quindi qualunque discussione in cui appare il legame e l'idea che bisogna tornare a come si era prima non fa i conti non solo con le questioni giudiziarie, ma anche con il fatto che quello era un modello sbagliato. Non si può, nell'era in cui abbiamo bisogno ricostruire una funzione delle banche che forniscono servizi alle imprese – ha osservato Camusso – avere l'idea della banca territorio o della banca dispensatrice di tutte le modalità organizzative e politiche di un territorio. Quindi credo che bisogna avere il coraggio di guardare a una opzione differente che impara dal passato, dai problemi che ci sono stati: insisto quelli di tipo economico produttivo perché quelli giudiziari ci pensa la magistratura. Il nostro è un sistema bancario fragile che ha bisogno di crescere, di diventare più grande e che deve proporsi come un interlocutore dello sviluppo, non come un interlocutore del cortile

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