Nessuna fuga dei depositi da Banca Monte dei Paschi. A dirlo è l'Amministratore Delegato dell'istituto senese Fabrizio Viola in un’intervista tra le colonne de la Repubblica Firenze. «A febbraio abbiamo subito una flessione della raccolta diretta per alcuni miliardi – risponde Viola -, che rappresentano una percentuale ridotta della raccolta diretta complessiva della banca fatta di depositi e sottoscrizione di obbligazioni. Ma a marzo i risultati della raccolta diretta sono estremamente positivi e recuperano in misura significativa la perdita di febbraio». Sulla fuga dei depositi (o fuga dei clienti come titolava il giorno precedente lo stesso quotidiano ndr), dà poi una lettura diversa: «ho ricevuto diverse segnalazioni di comportamenti particolarmente aggressivi da parte della concorrenza, che enfatizzavano le presunte difficoltà della nostra banca».
 
Segnali di ripresa commerciale Sul bilancio 2012 presentato prima di Pasqua (leggi) lo stesso Amministratore Delegato sostiene sia «un bilancio di grande discontinuità» e che, nonostante tutto, ci siano «segnali di ripresa commerciale». E poi ancora Viola ribadisce che sono anche stati corretti «errori – chiamiamoli 'errori' tra virgolette – determinati dagli strutturati Alexandria e Santorini, reimputando le relative perdite là dove andavano inserite fin dall'inizio». Tra l'altro, assicura l'ad, all'azione di responsabilità avviata dal Cda contro i vecchi vertici di Mps, e alla richiesta danni nei confronti di di Deutsche Bank e Nomura, potrebbero seguire altre mosse: «non esiteremo ad agire ancora nelle sedi civili e penali contro altri soggetti e per ulteriori questioni», a tutela della banca e degli azionisti.
 
Capitolo esternalizzazioni Nella stessa intervista si torna anche a parlare del rapporto con le sigle sindacali e del nodo esternalizzazioni ancora da sciogliere (leggi).  «Siamo all’avvio della procedura – precisa Viola -. Più che un bando si tratta della selezione di un partner che abbia certe caratteristiche e condivida il progetto. E mi piace definirla, invece di esternalizzazione, una joint-venture con un operatore per sviluppare alcune attività, un’operazione assistita da garanzie contrattuali e occupazionali. Dispiace non aver potuto chiudere l’accordo con tutte le organizzazioni sindacali. Spero di recuperare il dialogo con la Fisac».

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