La Fisac Cgil ha depositato presso la Sezione Lavoro del tribunale Civile di Roma un ricorso contro la banca Mps «colpevole – scrive in una nota la sigla sindacale – di comportamenti diretti ad impedire o limitare l'esercizio della libertà e dell'attività sindacale nonché del diritto di sciopero». Il ricorso sarebbe stato presentato ai sensi dell’articolo sulla “Repressione  della condotta antisindacale” della legge 300/70 dello Statuto dei Lavoratori.

Clima di intimidazione «Da mesi denunciamo, anche attraverso i nostri comunicati – scrive la Fisac -, il  clima di intimidazione ed il disprezzo delle corrette relazioni sindacali instaurate nell'Area Territoriale Centro e Sardegna a partire dall'insediamento del nuovo Direttore Operativo». La Fisac Cgil denuncia poi che «i comportamenti antisindacali si sono moltiplicati giungendo a mettere in discussione diritti costituzionalmente garantiti quali l'adesione ad organizzazioni sindacali ed il diritto di sciopero, attraverso pressioni ed azioni intimidatorie».

Comportamento inaccettabile «La gravità e la reiterazione dei comportamenti denunciati – conclude la nota della sigla sindacale – ha reso indispensabile il ricorso alla magistratura essendo inaccettabile, a prescindere dal clima delle relazioni sindacali aziendali, la compressione o addirittura la negazione di diritti fondamentali”. 

Articolo precedentePd tra congressi e leopolde. Vera svolta o ritorno al futuro?
Articolo successivoStop ai bivacchi nelle piazze del centro, a Grosseto multe fino a 250 euro