
SIENA C’è attesa a Siena per l’assemblea di banca Mps che dovrà decidere sull’aumento di capitale per il via libera all’operazione Mediobanca. L’appuntamento è fissato per giovedì 17 aprile alle ore 10.00, in unica convocazione.
Non sembrano esserci problemi per l’aumento di capitale a sostegno dell’operazione Mediobanca. Nei giorni scorsi il Governo aveva fatto sapere che non eserciterà il golden power [LEGGI] mentre ieri è arrivato il sì all’operazione di Banco BPM e di Anima.
Nella parte ordinaria dell’assemblea l’ordine del giorno prevede l’approvazione dei soci del bilancio di esercizio 2024, corredato dalle relazioni del Consiglio di Amministrazione, della Società di Revisione e del Collegio Sindacale. È compresa anche la presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024; l’approvazione del bilancio di esercizio 2024 della Capogruppo e la destinazione dell’utile di esercizio e distribuzione agli azionisti del dividendo. Nelle settimane scorse era stato infatti annunciato un utile pari a 1.083 milioni di euro corrispondente al valore di 0.86 centesimi per titolo posseduto [LEGGI].
L’assemblea poi procederà anche alla nomina di cinque amministratori ad integrazione del Consiglio di Amministrazione, nelle figure di Alessandro Caltagirone, Elena De Simone, Marcella Panucci, Francesca Paramico Renzulli, Barbara Tadolini.
Nella parte straordinaria, poi, i soci voteranno sulla proposta di attribuire al cda la facoltà di aumentare il capitale sociale in funzione dell’offerta pubblica volontaria da parte di Monte dei Paschi di Siena sulla totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca.
In favore dell’operazione si sono già espressi diversi soci. Ieri è stata la volta di Banco BPM e di Anima, che insieme compongono circa il 9% del capitale sociale della banca senese. Delfin e Caltagirone (anche loro intorno al 10%) sono da tempo favorevole all’operazione. Altrettanto favorevoli saranno le casse previdenziali e le fondazioni bancarie presenti nella compagine sociale. Pare scontato anche il via libera del Tesoro, che detiene l’11,7%.
L’obiettivo fissato all’annuncio dell’operazione da Luigi Lovaglio corrispondeva al 66,7, ovvero i due terzi dell’assemblea. La distanza dovrà essere colmata dai fondi. Alcuni, come tre realtà statunitensi hanno detto di non essere favorevoli, mentre Algebris di Davide Serra darà il proprio benestare.