SIENA – L’operazione di aumento di capitale di Mps da 2,5 miliardi di euro sarà “interamente garantita”. Dopo giorni di fibrillazione l’annuncio della banca con cui dà conto dei termini con cui sarà lanciata la ricapitalizzazione.

In particolare sono stati sottoscritti contratti di garanzia per un importo massimo di 857 milioni di euro, di cui euro 807 milioni con un consorzio di banche e 50 milioni con Algebris. Lo Stato inietterà 1,606 miliardi di euro. Gli impegni di sottoscrizione da parte di terzi investitori ammontano a 37 milioni.

L’aumento di capitale di Mps partirà lunedì prossimo, 17 ottobre, e si concluderà il 3 novembre. I diritti di opzione, negoziabili in Borsa fino al 25 ottobre, potranno essere esercitati fino al 31 ottobre mentre quelli non sottoscritti saranno offerti in Borsa, attraverso l’asta dell’inoptato, l’1 e il 2 novembre e il loro esercizio dovrà avvenire entro il 3 novembre.

Il prezzo di sottoscrizione delle azioni di Mps che saranno emesse nell’ambito dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi è stato fissato in 2 euro, con uno sconto del 7,79% rispetto al prezzo teorico dopo lo stacco del diritto di opzione (terp). Gli azionisti del Monte avranno la facoltà di sottoscrivere 374 nuove azioni ogni 3 azioni possedute.

Le otto banche del consorzio di garanzia (Bofa, Citi, Credit Suisse, Santander, Barclays, Socgen e Stifel) si sono impegnate a sottoscrivere, disgiuntamente tra loro e senza alcun vincolo di solidarietà, nuove azioni non sottoscritte fino ad un ammontare massimo di 807 milioni. Algebris garantirà fino a 50 milioni, di cui 30 milioni pari passu con i garanti e 20 milioni come sub-underwriter. Alcuni investitori poi hanno assunto nei confronti dei garanti impegni relativi alla sottoscrizione di nuove azioni per un importo complessivo massimo superiore al 50% della quota riservata agli azionisti diversi Mef.

Il Tesoro, per effetto dei vincoli comunitari sugli aiuti di Stato, “non potrà in ogni caso superare” la sua attuale quota del 64,2% del capitale all’esito dell’aumento. “Pertanto – si legge nella nota – l’impegno di sottoscrizione del MEF diventerà efficace solo pari passu con gli altri azionisti” così da “mantenere invariata” la partecipazione e “una volta determinata la porzione dell’Aumento di Capitale sottoscritta da altri azionisti”, inclusi i garanti.

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