Video-descrizioni dei capolavori degli Uffizi nella lingua dei segni italiana (lis) con sottotitoli in italiano e, prossimamente, anche in segni Internazionali con sottotitoli in inglese: è una delle iniziative per il miglioramento dell’accessibilità per le persone sorde, sviluppata dal museo fiorentino con la collaborazione scientifica dell’Ente nazionale sordi.

Il progetto sarà illustrato oggi alle ore 10,30 alla vigilia della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità sulla pagina Facebook delle Gallerie degli Uffizi. Ciascun video, si spiega, presenta un capolavoro (la Primavera di Sandro Botticelli, i Ritratti dei Duchi di Urbino di Piero della Francesca ed altre opere) con brevi spiegazioni e informazioni essenziali, in modo da non distogliere del tutto dall’osservazione dell’originale, quando ci si colleghi da uno smartphone durante la visita al museo. La narrazione nei video è stata affidata a un giovane attore teatrale e televisivo sordo.

Il dirfettore Schmidt: «Pari opportunità di accesso alal cultura» Per il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt «tutti dobbiamo avere pari opportunità di accesso alla cultura, e dunque anche ai musei e ai loro contenuti. Applicare questo diritto è uno dei principali obiettivi delle Gallerie degli Uffizi, così come dell’Ente nazionale sordi con cui abbiamo proficuamente lavorato a questo progetto».

Petrucci (Ente Nazionale Sordi): «Reale cultura dell’accessibilità» Per il presidente dell’Ente nazionale sordi Giuseppe Petrucci si tratta di una «iniziativa fondamentale, quello dell’arte e della cultura è un mondo dinamico e sensibile nel nostro Paese e ora, in virtù di una reale cultura dell’accessibilità, le Gallerie degli Uffizi avvicinano le persone sorde al nostro patrimonio culturale. Siamo veramente lieti e orgogliosi che, anche in questo periodo difficile e complesso, aumentino le iniziative per una sempre migliore inclusione sociale delle persone sorde».

Articolo precedenteCoronavirus. A rischio 60mila posti della manifattura in Toscana. Il rapporto Irpet
Articolo successivoCoronavirus. Pisa, terapia intensiva Covid aperta ai familiari. Il primario Malacarne: «Al Cisanello cure più umane»