FIRENZE – L’interlocuzione con il Mef procede. Ad assicurarlo il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, premiato a Firenze con il Gonfalone d’argento del Consiglio regionale toscano.

“Stiamo lavorando col ministero dell’Economia per trovare delle possibilità di ampliamento delle misure che non sono solo di allungamento” della scadenza dei mutui, “sono anche di rinegoziazione e surroga, tutto il possibile nell’ambito delle rigide norme che l’autorità bancaria europea, l’Eba, ci continua a imporre. Non siamo interessati socialmente alle crisi delle famiglie, anzi siamo interessati a prevenirle”, ha detto il dirigente.

“Prevenendo le crisi delle famiglie – ha aggiunto Patuelli – si prevengono anche i crediti deteriorati e maggiori oneri di capitale per le banche. Quindi l’interesse è assolutamente convergente. La preoccupazione che ho da inizio d’anno e l’ho esplicitata plurime volte è che imprese e famiglie in Italia non prevedessero questi aumenti. Alcuni prudentemente, il 63% avevano sottoscritto mutui a tasso fisso con tassi infimi” e “per loro non c’è nessun problema. I problemi sono semmai per le banche che devono garantirsi una raccolta a maggiori costi per introito di rate di mutui che rimangono inalterate. Per il 37% dei mutuatari che invece hanno scelto quello che all’epoca sembrava più conveniente ma che era più rischioso, il tasso variabile, chiaramente ci sono tante misure”.

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