La sua colpa? Avere insegnato in francese, lingua del colonialismo, “storie oscene” dalle “Mille e una notte”. Quella di Atika è una storia realmente accaduta, ad Algeri, durante la guerra civile, ed è al centro dello spettacolo “La donna fatta a pezzi”, in prima nazionale da giovedì 27 a domenica 30 aprile al Teatro delle Donne di Calenzano (gio/ven/sab ore 21, dom ore 16,30).

Lo spettacolo “La donna fatta a pezzi” è tratto dall’omonimo racconto della scrittrice algerina Assia Djebar, contenuto nella raccolta “Nel cuore della notte Algerina”, prima autrice del Maghreb a essere ammessa all’Académie française e tra i primi scrittori nordafricani a trattare il tema della condizione femminile. Adattato da Filippo Renda, che con Martina Vianovi cura anche la regia, il testo vede protagonista Antonio Fazzini, attore, regista e autore, già al fianco di Giorgio Albertazzi e Giancarlo Cauteruccio. La narrazione prende spunto dalla omonima novella delle “Mille e una notte” in cui Shahrazad, la sultana delle albe, racconta la storia di una giovane donna senza nome che sarà uccisa dal marito ebbro di una gelosia innescata da un equivoco. Ma, nel più perfetto stile del fondamentale testo della letteratura araba, l’oggetto della narrazione diviene a sua volta voce narrante, in un susseguirsi di scatole cinesi, un dipanarsi articolato e avvincente di racconto nel racconto.

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