MONTEPULCIANO – Nei reparti di prima linea assistenziale manca quasi un medico su tre e le carenze di organico colpiscono indistintamente tutte le unità operative: si va da un minimo del 25% fino ad oltre il 50% di quelli previsti. Ammontano a circa 7 mila i giorni di ferie arretrate per un valore stimato di oltre un milione di euro e a circa 8 mila le ore eccedenti accumulate nel solo 2021.

Sono i numeri, allarmanti, resi noti da Anaao Assomed Toscana e che hanno indotto medici e dirigenti sanitari ad aprire un confronto e a riunirsi il 25 febbraio, ore 11.30, in un’assemblea sindacale aperta alle istituzioni di riferimento.

L’ospedale di Nottola, da sempre, offre servizi specialistici necessari e insostituibili per i territori della Valdichiana Senese, della Val D’Orcia e dell’Amiata Senese. Rilevante anche l’attrazione di confine dalla vicina Umbria. Questo punto strategico serve i territori distanti, ma questa stessa distanza dai centri principali rappresenta un elemento di debolezza che, se non compensata, peggiorerà ulteriormente l’attuale impoverimento della struttura.

Infatti, molti professionisti, tra i quali sempre di più prevalgono giovani donne, si adattano male a un pendolarismo che alla lunga rischia di risultare troppo faticoso e difficilmente coniugabile con la dinamica familiare e gli impegni della vita personale.

“Questo dato, da tempo sollevato ma finora sottovalutato – spiega Anaao – si somma con la generale e grave carenza di specialisti, un inadeguato rinnovamento delle tecnologie, ridotte opportunità di gratificazione professionale e, in troppi casi, una bassa qualità dei turni di lavoro. Combinazione che rischia di portare l’ospedale su un binario morto. Nonostante le difficoltà e la grave carenza di personale, tutti i servizi sono stati fino a oggi garantiti nel massimo rispetto della persona e della dignità del malato.

Investimenti sulla viabilità, facilitazioni sui trasporti, aggiornamento delle tecnologie sanitarie e percorsi professionalizzanti adeguati, sono elementi fondamentali per il personale dell’ospedale che, nel lavoro di squadra di tutte le professioni sanitarie e amministrative, trova uno dei suoi principali punti di forza”.

Hanno accolto l’invito i sindaci Giacomo Grazi, presidente dell’Unione dei Comuni, Michele Angiolini, presidente della Società della Salute, il consigliere regionale Elena Rosignoli, l’assessore alla Sanità, Simone Bezzini. Previsto poi l’intervento del Direttore generale dell’Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso.

“Gli ospedali con le caratteristiche assistenziali d I° livello – afferma Marino Artusa, segretario aziendale Anaao Assomed -, collocati in sedi territorialmente più difficili possono compensare la scarsa attrattività, legata alle lunghe distanze e attrarre professionisti solo giocando la carta della qualità. Le difficoltà presenti in forma più acuta nel Pronto Soccorso, che ha retto egregiamente l’assalto delle ripetute ondate Covid, nella Medicina Interna e nell’Ortopedia sono presenti i tutte le specialistiche dell’ospedale”.

“Su questi dati la Regione deve avviare una riflessione sulle risorse disponibili e sulla loro puntuale allocazione – aggiunge Flavio Civitelli, segretario regionale Anaao Toscana -. Le difficoltà sono diffuse in molte realtà ma assumono proporzioni rilevanti in quei presidi che devono garantire alti standard a fronte di sofferenze di organico che innescano reazioni a catena di fughe legate al decadimento della qualità delle condizioni di lavoro e di vita personale. Accordi e atti deliberativi regionali non mancano ma troppo spesso stentano a trovare attuazione. Venerdì i Professionisti e le Istituzioni locali dialogheranno in un rapporto franco dal quale, ci auguriamo, scaturiscano impegni tangibili e attuabili con la necessaria tempestività”.

 

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