FIRENZE – Ancora non c’è nessuna certezza ma il quadro conoscitivo in mano ad Arpat lascia intravedere segnali positivi, almeno dal punto di vista della salute dei cittadini.

I risultati dei monitoraggi fatti sulle acque sotterranee, superficiali, su suolo e sottosuolo da giugno 2021 a luglio 2022 nell’Empolese, l’area interessata dalla vicenda dello smaltimento del keu e dalle infoltrazioni della ‘ndrangheta, fanno affermare “l’assenza di contaminazione nelle acque sotterranee e superficiali attribuibile all’utilizzo di aggregati riciclati contenenti Keu impiegati nei cantieri del lotto cinque della strada regionale toscana 429”.

“Arpat inizialmente è stata molto cauta non conoscendo la natura del materiale impiegato – si spiega in una nota – e neppure come si comportasse nel sottosuolo e soprattutto se fosse in grado di rilasciare inquinanti nell’ambiente venendo a contatto, ad esempio, con l’acqua. Ora, possiamo fornire un primo quadro”. Nel dettaglio, Arpat spiega che i pozzi privati monitorati sono 12 e i risultati dei campionamenti hanno evidenziato come i valori di cromo e antimonio “sono sempre risultati inferiori alle soglie di contaminazione”. Inoltre “non emergono particolari problematiche” nemmeno dalle analisi dei prelievi fatti in piccoli fossi campestri che corrono lungo la strada 429. Per il suolo e sottosuolo sono state effettuate le analisi sui materiali contenenti Keu e dai risultati è emerso che “tutti i campioni di aggregato riciclato contenente Keu sono classificabili come rifiuti non pericolosi”, mentre le analisi dei campioni di solo terreno naturale hanno registrato “l’assenza di superamenti dei limiti previsti per la concentrazione soglia contaminazione”. Infine, dall’analisi dell’Arpat dei sondaggi effettuati sul manto stradale è emerso che “i pacchetti di asfalto sono sostanzialmente impermeabili”.

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