uffizi«Concordo con il direttore degli Uffizi, il corridoio Vasariano, perla di architettura e bellezza della nostra città non può essere un luogo riservato a pochi privilegiati e va aperto a tutti. Per questo andremo avanti senza esitare con il progetto concordato con il Ministro Franceschini di unificare la fruizione di Palazzo Vecchio con galleria degli Uffizi, Corridoio e Palazzo Pitti, aprendolo a tutti e recuperando l’idea originaria di un percorso senza eguali. La cultura è per tutti». Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha fatto seguito alle dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore dal direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, che ha parlato del suo progetto di liberare in qualche maniera l’accesso ai turisti fra piu’ musei fiorentini, attraverso il Corridoio Vasariano.

corridoio vasariano«Il mio intento è quello di eliminare i privilegi e offrire la possibilità (si badi bene, non l’obbligo) di passare attraverso il Corridoio Vasariano arrivando infine a Palazzo Pitti, con un biglietto separato da quello degli Uffizi e adeguato ai normali prezzi di accesso ai musei – ha affermato Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, rispondendo ad alcune obiezioni che sono state sollevate riguardo al progetto di aprire il Corridoio Vasariano «a un più vasto pubblico, e al conseguente riassetto delle collezioni». Schmidt ha confermato così la volontà di aprire a tutti la visita del Vasariano e di voler spostare nelle sale degli Uffizi i numerosi autoritratti appesi alle pareti del Corridoio. «A causa di contratti stipulati in passato, e sui quali non posso intervenire a causa di obblighi legali, finora il Corridoio Vasariano è stato accessibile prevalentemente tramite tour operators e compagnie di viaggio, a prezzi che vanno dai 45 euro in su a persona – ha ricordato Schmidt – Inoltre i tempi d’attesa sono molto lunghi, talvolta di alcune settimane; e il pubblico che telefona per le prenotazione negli spazi di tempo annualmente lasciati liberi per accessi diretti spesso trova tutto già occupato». Quanto al problema di ombrelli e zaini da riprendere al guardaroba degli Uffizi, dopo la visita al Corridoio Vasariano e a Palazzo Pitti, Schmidt ha replicato: «Mi pare che un avvertimento prima dell’acquisto del biglietto possa essere sufficiente a permettere una scelta a chi desideri vivere un’esperienza tanto speciale. Affrontare i rischi di esporsi alle intemperie per ritornare agli Uffizi a riprendersi le proprie cose, oppure rinunciare? In quel caso sarà l’interesse delle persone a determinare la scelta».

Condizioni climatiche Corridoio Vasariano «tutt’altro che ideali» «Dirò di più – ha aggiunto il direttore degli Uffizi – : le condizioni climatiche del Corridoio Vasariano sono tutt’altro che ideali per ospitare dei dipinti su tela e su tavola – ha concluso il direttore degli Uffizi – L’ambiente, totalmente esposto su tutti i lati e dotato di una copertura in incannucciato, è freddissimo d’inverno e molto caldo d’estate per via dell’esposizione ai venti e poi dell’irraggiamento solare. Per giunta, l’ipotesi di costruire un sistema di climatizzazione attiva ad aria forzata per creare le condizioni adeguate ad esporre quel tipo di opere è impraticabile perché inciderebbe in maniera aggressiva sull’architettura storica. Nella revisione dei percorsi espositivi e in considerazione degli aspetti microclimatici dovuti alla stessa logistica del Corridoio Vasariano, quando i lavori verranno completati e dopo le opportune verifiche vi saranno esposte altre classi di materiali, che per loro natura non sono così delicate dal punto di vista climatico. Tra quelli vanno soprattutto menzionati gli affreschi staccati dall’esterno del Corridoio Vasariano stesso, che da decenni giacciono nei depositi. Opere dunque, che hanno una precisa connessione storica con l’ambiente in cui verranno esposte». Inoltre, ha annunciato il direttore degli Uffizi, «saranno rivisti anche alcuni degli arredi: per esempio si sostituiranno le attuali plafoniere anni ’70 per ottenere un’illuminazione migliore, ma anche esteticamente più gradevole e adatta all’ambiente. Insomma, alla fine della profonda modifica, il Corridoio Vasariano a tutto somiglierà tranne che a un’autostrada. Ma soprattutto da percorso del principe diventerà un percorso privilegiato sì, con una irripetibile vista sulla città, sulle colline e sul fiume, ma finalmente e veramente verrà aperto al pubblico, secondo lo spirito dell’eredità di Anna Maria Luisa dei Medici che lasciò alla città: ‘quello che è per ornamento dello Stato, per utilità del pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri».

 

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