Movida della costa livornese sotto l’occhio del ciclone e sotto l’attenzione dei baschi verdi della Guardia di Finanza. Sedici persone denunciate per bancarotta fraudolenta per emissione di fatture false e due noti locali sequestrati. E’ quest oil bilancio di un'articolata attività di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Livorno. I militari della Guardia di Finanza di Livorno hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale del capoluogo labronico relativo a due noti esercizi commerciali ubicati sul litorale toscano.
 
I dettagli dell’operazione Le Fiamme Gialle della tenenza di Cecina hanno condotto l’operazione che ha preso le mosse da mirati accertamenti di natura economico-finanziaria finalizzati a verificare la correttezza contabile dell'attività commerciale effettuata da una società che aveva gestito, sino alla data del suo fallimento avvenuto nel 2009, una nota discoteca della zona. Gli approfondimenti ispettivi hanno consentito di passare al setaccio la voluminosa documentazione contabile e extra-contabile, fornendo importanti elementi circa la mala gestione di questa società e ulteriori irregolarità contabili che avevano determinato il fallimento di un'altra società, nella disponibilità di alcune delle persone già indagate, che aveva a sua volta gestito due noti locali notturni
 
Le responsabilità penali I finanzieri hanno così scoperto il modus operandi delittuoso dei proprietari dei due locali notturni. In pratica, prima che il soggetto giuridico che gestiva commercialmente dette attività fosse dichiarato fallito dal Tribunale di Livorno, i suoi amministratori di fatto effettuando ad arte un'operazione societaria straordinaria, trasferendo solo formalmente la gestione ad una ulteriore nuova impresa, rappresentata da persone fisiche comunque a loro legate anche da vincoli di parentela. A conclusione di articolate indagini, sono state così individuate responsabilità penali nei confronti di 16 persone per il reato di bancarotta fraudolenta. I baschi verdi hanno inoltre accertato indebite distrazioni dal patrimonio delle suddette società per un ammontare complessivo di circa 1.3 milioni e l'emissione di fatture in tutto o in parte inesistenti per un importo tra imponibile e imposta di oltre 400.000 euro.
 
Gestione affidata ad un amministratore giudiziario Le acquisizioni probatorie hanno consentito al sostituto procuratore della Procura di Livorno, Massimo Mannucci, di richiedere ed ottenere dal gip un decreto di sequestro preventivo delle quote sociali e dei beni aziendali della società che attualmente gestisce i due locali notturni, per un valore complessivo pari a circa 720mila euro. Al fine di permettere comunque la prosecuzione dell'attività commerciale, così da garantire un'occupazione al personale impiegato e consentire di soddisfare i crediti vantati dall'erario attraverso il prelievo coattivo dei profitti derivanti dall'attività, la loro attuale gestione è stata affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Livorno

Articolo precedenteAeroporto di Siena, il cda si aggiorna al tre agosto. Nuovi soci in arrivo?
Articolo successivo“Rapolano per l’Emilia” fa il pieno di solidarietà. Oltre 5mila euro devoluti alle comunità colpite dal terremoto