«Il numero unico in Toscana entrerà in vigore solo quando ci sarà sicurezza assoluta che l’emergenza sanitaria non subirà disservizi. Ho sempre avuto dubbi sul numero unico, 112, che ci chiede l’Europa per ogni tipo di emergenza. Infatti possono sovrapporsi, come è già accaduto, emergenze diverse e causare un carico di richieste a cui è difficile rispondere in tempi rapidi». Così il governatore Enrico Rossi ha commentato un argomento molto ‘caldo’ di queste ore, cioè la grande mole di telefonate che giungono in quelle regioni, sei in tutto in Italia, che hanno attivato il 112 come proprio numero unico per le emergenze, ma che poi non vengono smaltite adeguatamente. Ne è un esempio il caso di cronaca avvenuto 48 ore fa ad Albano laziale dove, dopo la morte del padre, la figlia ha denunciato di aver atteso inutilmente lo smistamento della sua chiamata per oltre 20 minuti, senza ottenere risposta da un operatore.

Il governatore: «Non sempre l’Europa è più avanti e più intelligente» Insomma il governatore Rossi esclude al momento che la Toscana, attualmente fra le regioni non dotate di numero unico per le emergenze, possa cambiare idea sotto questo punto di vista. «Non sempre l’Europa è più avanti e più intelligente – ha aggiunto Rossi – In  Italia e in Toscana, il 118 per l’emergenza sanitaria funziona in genere bene. Ora, dobbiamo fare in modo che in Toscana non si arretri di un millimetro nell’efficienza del servizio se l’anno prossimo dovrà entrare in vigore il numero unico. Per questo chiederò al ministro della Sanità, Lorenzin perché si rifletta sulla materia e se possibile si cerchino altre strade e comunque si adottino soluzioni che mettano in assoluta sicurezza l’emergenza sanitaria».

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