tav-firenze«Siamo pronti a portare le nostre ragioni all’incontro col ministro Delrio e con Fs. Certamente, noi non torniamo indietro rispetto ai paletti che abbiamo messo fin dall’inizio. Le opere pubbliche vanno finite, non bisogna buttare via soldi, e bisogna fare qualcosa che sia effettivamente utile al territorio, ovvero scommettere sul nodo Av, riqualificare le stazioni del territorio e mettere in campo una soluzione che tenga insieme il miglioramento del trasporto regionale con l’alta velocità». Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto cosa si attenda dal vertice sul nodo Tav del capoluogo toscano che si terra’ mercoledi’ 25 a Roma col ministro delle Infrastrutture e i vertici di Ferrovie dello Stato. «Vediamo- ha aggiunto-, siamo molto tranquilli. Il nostro compito e’ di lavorare per il bene di Firenze. Io portero’ la posizione della mia citta’, dei fiorentini e vedremo cosa mettera’ sul tavolo Ferrovie dello Stato».

Giani: «Di soldi ne sono stati spesi già tanti» E’ essenziale per il territorio toscano che, a Firenze, «nel tunnel sotterraneo dell’alta velocità sia prevista una stazione vicina a Santa Maria Novella» ha invece dichiarato oggi Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, ribadendo la sua posizione sul nodo Tav del capoluogo, e invita a scongiurare «il passaggio dell’Alta Velocità a Firenze solo per una utenza turistica della città». Una fermata sotterranea, sostiene Giani «potrebbe trovarsi alla Fortezza, garantendo così la centralità della stazione di Santa Maria Novella che sarebbe facilmente raggiungibile con un people mover. Di soldi ne sono stati spesi già tanti e ci sono degli impegni sottoscritti da Ferrovie e dal Ministero da vent’anni che, se venissero meno, comporterebbero delle responsabilità anche economiche». Altrimenti, afferma, «saremmo costretti ad affrontare la questione sul piano politico, visto il danno inaccettabile per la città. Ferrovie, del resto, ha firmato un accordo in tal senso già dal 1997». Le parole di Giani suonano come una risposta a quelle di Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, che in una recente intervista ha ribadito il no alla Stazione Foster, confermando la centralità di Santa Maria Novella e prospettando un potenziamento di Campo di Marte. «Mazzoncini – sostiene il presidente dell’assemblea toscana – ha portato in approvazione nel piano industriale di Ferrovie il collegamento Roma–Milano in due ore e mezzo; è evidente che passare dalle tre ore e quindici attuali alle due ore e mezzo vuol dire tagliar fuori Santa Maria Novella». Nelle scorse ore il viceministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini ha sottolineato che «non c’è una chiarezza di obiettivi da parte di Ferrovie dello Stato» sul nodo Tav di Firenze, rivelando che al momento non ci sono nuove riunioni convocate con i soggetti istituzionali.

 

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