Una nuova ventata di polemiche si abbatte sul Palio di Siena. A scatenare la querrele è nuovamente il ministro del turismo Michela Brambilla che, in un articolo pubblicato sabato scorso dal Corriere della Sera, aveva espresso perplessità sulla candidatura del Palio ad entrare nella lista del Patrimonio immateriale Unesco alla luce di quello che “è accaduto in alcune recenti edizioni. Mi riferisco – queste le parole del ministro – all’amara sorte dei cavalli in gara”.


Reazioni veementi da tutta la politica senese – Alla dichiarazione, hanno fatto seguito le risposte indignate dei candidati a sindaco per il Comune di Siena. “Un ministro così non serve all’Italia – dice Franco Ceccuzzi del Pd -. La sua ignoranza e le sue continue offese alla nostra Festa dimostrano la sua totale inadeguatezza”. Polemico anche Alessandro Nannini (Lista Civica “Io amo Siena”), scelto e designato da Silvio Berlusconi per la corsa alla poltrona di primo cittadino nella città del Palio: “Non è la prima volta che il ministro Brambilla torna a parlare a sproposito del Palio di Siena e tutta la città è stanca delle sue inappropriate affermazioni e dei suoi paragoni insensati”.


Una polemica non nuova – Il Comune di Siena ha deciso di presentare la candidatura del Palio nel dicembre scorso. Ma il ministro aveva già prima espresso la sua contrarietà alla celebre manifestazione contradaiola. “Se la Catalogna – disse nell’agosto scorso – ha rinunciato alla corrida anche noi possiamo rinunciare a qualche corsa o palio”. Poi, aveva aggiustato il tiro invitando ad una riflessione sulle manifestazioni popolari in cui sono utilizzati animali, non placando però le polemiche e le invettive nei suoi confronti provenienti da parte di tutta Siena.


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