I confini hanno ancora un senso? E quali confini? Quelli fra Stato e Stato? Quelli fra le persone? Fra noi e loro?  “Oltrepassare i confini” è il tema di Avamposti, festival teatrale organizzato dal Teatro delle Donne di Calenzano, in programma dal 13 al 23 settembre a Firenze, Calenzano e Sesto Fiorentino. nInaugurano giovedì 13 settembre Amanda Sandrelli ed Elena Arvigo con un omaggio a Franca Rame.

Alle ore 21,30, nel Cortile di Michelozzo di Palazzo Medici Riccardi (Firenze, nell’ambito dell’Estate Fiorentina promossa dal Comune di Firenze) Amanda Sandrelli ed Elena Arvigo presenteranno una lettura-primo studio di “Lo stupro” e “Medea”. Franca Rame ha sempre dato voce alle donne. “Lo Stupro” è il monologo che scrisse nel 1975 e poi portò coraggiosamente in scena. Franca Rame disse di aver preso il racconto da una testimonianza. In realtà aveva subito uno stupro in prima persona: nel marzo del 1973, a Milano, fu caricata su un furgone, torturata e violentata a turno da cinque uomini. Non furono mai arrestati, nonostante molti anni dopo un pentito abbia fatto i loro nomi, perché il reato era ormai prescritto. Ma Franca Rame ha sconfitto la loro violenza con la parola. Invece di accettare l’obbligo al silenzio esistenziale e politico, ha dimostrato con la sua arte che era più forte dei suoi violentatori.“Medea”, di Euripide, è il testo che Franca Rame scelse per chiudere lo spettacolo “Tutta casa, letto e chiesa”, scritto insieme a Dario Fo negli anni ’70 e composto da monologhi comico-grotteschi sulla condizione femminile: Medea resta una figura fortissima, mai abbastanza conosciuta e studiata, quella delle madri che sopprimono i propri figli e che uccidendo loro annientano e uccidono se stesse.

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